Ci siamo: giovedì mattina l’assessore Stefano Giorgetti e il presidente di Ataf Renato Mazzoncini si incontreranno per parlare di come “spezzare” alcune linee Ataf particolarmente penalizzate dai cantieri e soprattutto per discutere del rincaro del biglietto a 1,50 euro. L’azienda sostiene che la stangata del 25% riguarderebbe solo il 18% degli utenti. Giorgetti ha smentito che l’aumento debba scattare necessariamente il primo di luglio e non si sbilancia. Palazzo Vecchio non è contrario alla manovra sul biglietto, ma chiede che i maggiori incassi vadano investiti sulla flotta e su migliorie al servizio. Il nodo del contendere è proprio l’entità della crescita degli incassi: “solo” 2,2 milioni di euro annui in più secondo il presidente di Ataf Renato Mazzoncini, il doppio secondo il Comune. Mazzoncini sostiene che intanto le vendite vadano a gonfie vele: +6,4% di abbonamenti nel primo quadrimestre del 2015, +3,6 di biglietti (quelli via sms sono da soli 6mila al giorno). Dal raffronto dei bilanci 2013 e 2011 sembrerebbe emergere un quadro diverso: 16,2 milioni di incassi da biglietti contro i 18,9 di due anni prima, 10,8 milioni da abbonamenti rispetto a 12,8. Per Mazzoncini la discrepanza si spiega col fatto che la quota di incassi che viene corrisposta alla tramvia (poiché i titoli di viaggio sono i soliti e Ataf fa da “cassa” anche per il tram) è cresciuta negli anni.