Lavorano gli operai del comune. Lavorano i profughi sul lungarno Colombo. Lavorano i dipendenti della piscina a Bellariva. Lavorano i vigili del fuoco (oltre 500 interventi finora). Lavorano gli operai nei cantieri aperti a tempo di record per rattoppare i tetti scoperchiati. Lavorano i cittadini, impegnati a salvare il salvabile delle loro abitazioni, a buttare quello che non si può recuperare, a ripulire i giardini dai rami. Firenze si è rimboccata le maniche dopo il nubifragio che ha sfigurato la città da Coverciano a Gavinana, dal Gignoro a Bellariva all’Anconella. Stamani Lady Radio ha girato alcune delle zone più colpite.
LUNGARNO E BELLARIVA
Motoseghe, camion e gru in azione sul Lungarno Colombo, tuttora chiuso dal ponte da Verrazzano all’Obihall: si spera di riuscire a riaprirne una parte già stasera. Danno una mano agli operai anche 45 cacciatori e più di venti profughi, concentrati sul tratto più vicino al ponte. Alcuni locali sul lungarno sono stati danneggiati. A Bellariva il personale della piscina cerca di far quel che può, in attesa che i vigili del fuoco mettano in sicurezza alcune aree ancora off limits.
GAVINANA
Sull’altra sponda dell’Arno, a Gavinana, rimangono ancora tracce evidenti della furia della tempesta: grondaie divelte, cumuli di tegole sbriciolate a bordo strada e sui marciapiedi. Il signor Alfredo Pieri ci accompagna fin sul tetto del palazzo dove abita: il vento lo ha scoperchiato in più punti e l’acqua filtrata ha rovinato il soffitto del suo appartamento, che sta all’ultimo piano. Ma il signor Pieri, 77 anni, non si scompone: “Ho superato l’alluvione, anche se allora ero più giovane”. A tempo di record il condominio ha fatto partire il cantiere, sfruttando l’azzeramento del canone per il suolo pubblico, e i muratori sono già all’opera. Sfigurate le zone più verdi, come via Reims: pini stroncati in due come grissini, i rami hanno piegato le ringhiere e accartocciato una macchina. Danni anche alla scuola materna statale Villamagna, centrata da un albero caduto.
ANCONELLA E ALBERETA
Irriconoscibile tutta la zona dell’Albereta: il parco è chiuso per l’ordinanza del sindaco, ma dai cancelli si vedono fusti sdraiati a terra, i grossi rami piombati sui giochi per bambini, sulle panchine e sul tetto di un gazebo. La striscia di verde tra via di Villamagna e via delle Nazioni Unite è praticamente inaccessibile, ridotta ad un intreccio di rami e fronde finiti sul prato. I danni sono ovunque ingenti ma tra la gente non c’è voglia di lamentarsi: “Tutto questo non si poteva prevedere – ci dice un signore con la moglie – è inutile mettersi a far polemica col sindaco”. Trovate altre foto sulla nostra pagina Facebook.