Fumo e marijuana, cocaina, funghi, md, droghe sintetiche, erba bagnata con acidi: è il lungo elenco di sostanze sperimentate da un gruppo di giovani intervistati nel reportage di Armando Colotta sul consumo di droga a Firenze. Alcuni ragazzi ventenni o quasi, componenti di una comitiva dove c’è anche chi non si droga, chi si limita alle canne e chi dice di preferire l’alcol. Dal reportage emerge uno spaccato che in qualche aspetto conferma ma che soprattutto stravolge i cliché sui giovani consumatori di stupefacenti. Non si tratta di sbandati o emarginati, provenienti da famiglie distratte o assenti. Eppure la ricerca di nuove esperienze attraverso l’uso di sostanze accompagna la vita del gruppo, gli episodi da ricordare e i momenti trascorsi insieme. C’è chi cerca lo sballo, chi vuol divertirsi, chi è convinto di aprire le porte della percezione. Tutti sembrano ben poco consapevoli dei pericoli, convinti di poter controllare il rischio evitando eccessi o scansando gli spacciatori occasionali trovati per strada. Qualcuno ha pensato anche di smettere dopo aver sperimentato effetti non proprio piacevoli, ma senza passare dalle intenzioni ai fatti. Del resto – è la loro opinione – chi rimane ucciso dalla droga è perché “è stupido, o molto sfortunato”. Potete riascoltare il reportage nel gr del mattino con il commento di Duilio Borselli, psicologo e psicoterapeuta per anni alla guida dell’ufficio prevenzione dipendenze del comune di Firenze. Nel gr di lunedì prossimo, alle 9, potrete ascoltare la seconda puntata dell’inchiesta, dedicata allo spaccio nelle piazze fiorentine.