L’occasione è la “presentazione dei prodotti ottenuti con l’utilizzo di nuove tecnologie e processi”; la data scelta, il 17 settembre, cade a tre mesi esatti dalla condanna a Rodolfo Fiesoli e ad altri 15 membri della comunità. Per giovedì pomeriggio la cooperativa Il Forteto ha organizzato un “incontro con le presidenze nazionali delle centrali cooperative”, presso la sede mugellana di Riconi. Il volantino recapitato agli invitati annuncia infatti l’intervento delle presidenze nazionali di Legacoop e Confcooperative. Nella lettera di invito (l’iniziativa ad ora non è pubblicizzata sul sito web), il presidente della cooperativa mugellana Ferdinando Palanti spiega che saranno presentati i risultati della commercializzazione dei nuovi prodotti, il gradimento riscontrato e i programmi per la produzione. Si tratta di progetti finanziati con fondi europei nell’ambito del piano di sviluppo rurale. Di per sé non ci sarebbe niente di eclatante nel fatto che una cooperativa agricola presenti i risultati di alcune innovazioni sui suoi prodotti, e che i vertici delle centrali cooperative scelgano di intervenire. Il punto è che, come sempre, in questo caso si ripropone il nodo della sovrapposizione della cooperativa con la comunità del Forteto, dove secondo la sentenza di primo grado del tribunale di Firenze sono stati compiuti abusi sessuali e maltrattamenti nei confronti di ragazzi affidati (e non solo). Nelle motivazioni della sentenza i giudici hanno scritto come sia emersa l'”immedesimazione della comunità nel suo insieme ed in tutte le forme nelle quali si è articolata (associazione, fondazione, cooperativa agricola) con il fondatore, leader e ispiratore Rodolfo Fiesoli”. Con il nuovo consiglio d’amministrazione si può pensare che la cooperativa del Forteto abbia guadagnato una “distanza di sicurezza” rispetto alle dinamiche della comunità? Sono ancora i giudici a sollevare dei dubbi, laddove bollano come poco credibili le deposizioni rese da quattro membri dell’attuale cda, nessuno indagato, ma tutti testimoni della difesa del Fiesoli (solo il presidente Palanti non ha deposto). Due dei consiglieri d’amministrazione interverranno anche giovedì all’iniziativa del Forteto. Il primo è Alberto Bianco, responsabile dell’area produttiva. Di lui nelle motivazioni della sentenza si legge che ha reso una “deposizione priva di rilevanza e credibilità”. L’altro è Francesco Rotini, responsabile della commercializzazione: per i giudici la sua è stata una testimonianza “del tutto avulsa dalla realtà, assolutamente non credibile rispetto alla vita ed alle regole della comunità”.
Davvero i presidenti di Legacoop e Confcooperative andranno giovedì al Forteto?