Un mese di arrampicate e calate per i “tecnici-alpinisti” incaricati di insallare il nuovo “parafulmine” che dovrà proteggere la Torre di Arnolfo e tutto Palazzo Vecchio. Il sistema, secondo il principio della gabbia di Faraday, prevede di avvolgere l’edificio con una rete di cavi di rame agganciati alle pareti (comprese quelle dei cortili interni). Un’operazione laboriosa (servirà circa un mese) e che da stamani sta offrendo uno spettacolo inedito a fiorentini e turisti. La scelta di utilizzare gli operai in fune è servita ad evitare il ricorso a macchinari ingombranti, che avrebbero ostacolato il deflusso dei visitatori e creato qualche potenziale pericolo di danneggiare il palazzo. I cavi di rame, inizialmente visibili, col tempo si ossideranno e si “mimetizzeranno” con le pareti dell’edificio.