Lo consiglia la maggior parte dei medici, lo raccomanda l’Istituto superiore di Sanità: vaccinarsi è il modo migliore per difendersi dalle epidemie. Che si tratti della recente emergenza meningite C in Toscana, piuttosto che delle malattie “tradizionali” (morbillo, pertosse, epatite, ecc). Ieri la Regione Toscana, dopo il settimo decesso da inizio anno provocato dal meningococco C, ma come stamani documenta la Repubblica i tempi di attesa per chi chiama il cup sono di uno o due mesi (a seconda della disponibilità di spostarsi fuori Firenze per l’iniezione). Intanto però aumenta in Italia il numero di coloro che scelgono deliberatamente di non vaccinare i figli, tanto più che si riduce la popolazione coperta dai vaccini: meno del 95% per poliomielite, tetano, difterite ed epatite B; all’86% per morbillo, parotite e rosolia. Cresce nelle famiglie la diffidenza verso i vaccini, e alcuni medici e pediatri iniziano a dubitare dell’efficacia delle campagne di massa. Nel gr del mattino stamani sono intervenuti l’avvocato Roberto Mastalia, che ha avuto un figlio che ha sviluppato problemi di salute dopo un vaccino, e il dottor Mauro Ucci – presidente della Fimmg fiorentina – che invece difende l’utilità delle vaccinazioni.
06/10/2015