Il prossimo 5 novembre, dopo la tappa con premiazione al Festival di Berlino, approda nelle sale italiane, con Teodora Film, il dramma 45 anni che vede protagonisti Charlotte Rampling e Tom Courtenay premiati con un Orso d’Argento per la migliore interpretazione e diretti da Andrew Haigh già autore dell’acclamato Weekend.
E noi di Lady Radio vi regaliamo l’anteprima in programma mercoledì 28 ottobre alle ore 21:00 al cinema Portico, in collaborazione con Quelli della Compagnia di Fondazione Sistema Toscana.
Ascoltanto Casa Carlotta ogni giorno avrete la possibilità di aggiudicarvi 2 biglietti omaggio per la proiezione.
Il film tratta un intenso dramma d’attori esplora le dinamiche di una coppia di lungo corso. Dopo 45 anni di matrimonio e una vita tranquilla una sconcertante notizia incrina la quiete coniugale di Kate e Geoff, un fantasma del passato mai sepolto torna a gettare un’ombra su una relazione all’apparenza perfetta, ma pronta ad incrinarsi quando una brutale verità sarà confessata.
Kate e Geoff conducono una vita tranquilla nella campagna inglese e si apprestano a festeggiare i 45 anni di matrimonio. A pochi giorni dall’evento, però, Geoff riceve una notizia inattesa: è stato ritrovato in un ghiacciaio il corpo intatto di Katya, la sua prima fidanzata finita dispersa durante un’escursione negli anni sessanta. L’uomo cerca di non far trapelare il suo turbamento, ma Kate inizia a scavare nel passato fino a scoprire uno sconcertante segreto.
Il racconto originale era molto conciso e nell’adattamento il regista ha voluto aggiungere nuovi elementi, come la festa per l’anniversario, oltre che spostare l’azione ai giorni nostri e non negli anni novanta e raccontare la vicenda unicamente dal punto di vista di Kat. Andrew Haigh parla di una correlazione tra 45 anni e il suo film precedente Weekend:
Entrambi i film si interessano al carattere complesso dell’intimità tra due persone; ai rischi che comporta il fatto di esporsi emotivamente con qualcun altro; alla difficoltà di essere davvero onesti sulle proprie paure. Peraltro, l’incapacità di comunicare emotivamente è spesso considerata come tipicamente inglese: credo ci sia qualcosa di culturalmente e politicamente conservatore negli inglesi che li spinge a nascondere i propri sentimenti per mantenere lo status quo. Ed è certamente il caso delle classi medie.