Almeno 30mila toscani hanno perso in media 15-20mila euro a testa nell’operazione che – tramite il decreto di sabato approvato dal governo – ha portato al salvataggio di Banca Etruria (e di altri tre istituti) con la creazione di una “new bank”. E’ l’allarme lanciato da Federconsumatori, che parla di un’emergenza sociale spiegando che in parte si trattava di investimenti di piccoli risparmiatori e di aziende. L’operazione di salvataggio infatti ha azzerato il valore delle obbligazioni subordinate (cioè quelle convertibili in azioni a discrezione della banca che le ha emesse). L’associazione di consumatori ha ricevuto lettere anche toccanti, come quelle di un figlio che non ha il coraggio di dire al padre che ha perso tutti i risparmi di una vita. Solo lo sportello di Arezzo ha aperto cinquecento pratiche in meno di una settimana. Federconsumatori, in una conferenza stampa con il presidente toscano Fulvio Farnesi e con Giuseppe Minigrilli e Pietro Ferrari, ha annunciato una serie di iniziative. La prima è la raccolta di documentazione per preparare un esposto in procura, chiedendo di accertare le responsabilità di amministratori, gruppo dirigente, degli organi di controllo (Bankitalia e Consob). L’associazione sospetta che in molti casi le obbligazioni subordinate siano state vendute a soggetti che non avevano le caratteristiche adatte ad un simile prodotto finanziario, e che quindi la relativa certificazione (Mifid) non sia stata compilata correttamente. In secondo luogo saranno interessati parlamentari toscani per introdurre correttivi al momento di conversione in legge del decreto del governo. Infine si punta a coinvolgere le istituzioni per dar vita ad un tavolo di conciliazione. “I consumatori che si erano rivolti a noi all’epoca dei bond argentini hanno recuperato il 40-50% dell’investimento – è il ragionamento di Federconsumatori – per cui non si può gioire per un provvedimento che ha lasciato zero ai cittadini”.