A volte sembra che il mondo vada alla rovescia: deve averlo pensato anche la presidente della Casa del Popolo di Vingone, Donatella Caruso, quando il circolo ha detto di no alle slot machine e ha avuto difficoltà a procurarsi un calcio balilla. Il motivo? Le aziende fornitrici sono le stesse e se non prendi le slot non ti portano neppure il flipper. E’ una delle storie emerse stamani nel gr del mattino, in diretta anche dalla casa del popolo grazie a Giulia Bartarelli e in collaborazione col periodico INscandicci. In un Paese dove il gioco d’azzardo nelle sue varie forme (dalla macchinetta al gratta e vinci, dalle scommesse al poker online) è ormai la terza industria per fatturato, remare controcorrente diventa difficile. Come è complicato il tentativo di discutere in Parlamento il disegno di legge sul gioco d’azzardo elaborato dall’Italia dei Valori. Intanto si gioca già da giovanissimi (basta un telefonino in tasca anche se le slot sono lontane da scuola) e alla sala giochi di Parco Prato si possono fare incontri come quello raccontato da un ascoltatore: una ragazza sui 35 che chiede dieci euro per giocare, disposta anche a un rapporto sessuale pur di avere quei pochi spiccioli da buttar via nelle macchinette infernali. Ascolta dal gr del mattino.