Il fermo è scattato nella notte: un senegalese di 25 anni è accusato di omicidio aggravato per l’assassinio di Ashley Olsen. Cheik Diaw, questo il nome del sospettato come anticipato dalla Nazione, ha ammesso in parte le sue responsabilità, negando però di aver ucciso volontariamente. Il giovane ha raccontato di aver incontrato Ashley in un locale e di essere andato a casa sua. Lì i due hanno avuto un rapporto sessuale ma poi hanno litigato, lui l’ha spinta e lei ha battuto la testa. In effetti l’autopsia ha riscontrato sul cadavere anche due fratture al cranio. I segni di strangolamento, sostiene il fermato, sarebbero dovuti ad un suo tentativo di rialzarla. Non c’è stato un gioco erotico, ha spiegato il procuratore Creazzo, ma solo un rapporto sessuale tra due persone non lucide: quasi certamente avevano bevuto molto, gli esami tossicologici diranno se Ashley avesse anche assunto droghe.
Al giovane senegalese gli investigatori sarebbero arrivati da alcune testimonianze di amiche di Ashley, quindi nel sopralluogo di ieri con la scientifica sarebbero state isolate le tracce di dna per incastrare il sospettato: una cicca di sigaretta e il preservativo usato nel rapporto sessuale.