Anticipare la data dell’ultimo duplice omicidio del “mostro” mina la credibilità del testimone e reo confesso Giancarlo Lotti, che fu decisivo nella condanna definitiva di Mario Vanni. Significa dunque riaprire il caso e riprendere la ricerca di una verità per lo meno storica, se non giudiziaria. E’ quel che ha fatto il regista Paolo Cochi con il suo documentario che, raccogliendo il parere di entomologi e medici legali, ha consentito di mettere in dubbio la datazione del delitto degli Scopeti: secondo le nuove conoscenze maturate in campo entomologico, le larve che furono trovate sui corpi di Jean-Michel Kraveichvili e Nadine Mauriot non potevano essersi formate in così poco tempo. Dunque l’omicidio non sarebbe avvenuto la domenica 8 settembre del 1985, bensì non oltre il sabato 7. E allora la testimonianza resa da Lotti è inesatta. Ora la video-inchiesta di Paolo Cochi, insieme a nuovi elementi, finisce nel libro “Mostro di Firenze – Al di là di ogni ragionevole dubbio”, scritto insieme a Michele Bruno e Francesco Cappelletti per Enigna Edizioni e di prossima uscita. Un tentativo di ricostruire la scia di sangue del mostro dal 1968 attraverso i verbali, i rapporti giudiziari e gli atti ufficiali, ma anche con elementi fino ad oggi trascurati dai media, per nuove conclusioni e prospettive d’indagine. L’inchiesta si sofferma su verbali di testimoni non valutati e compie una ri-analisi delle indagini su base documentale e scientifica, approdando a conclusioni diverse rispetto a quelle processuali. L’autore Paolo Cochi sarà ospite domattina giovedì 3 marzo nel gr alle 9, per anticipare alcuni contenuti del suo lavoro. In studio ci sarà anche il giornalista Alessandro Fiesoli.