SU GIANCARLO ANTOGNONI – Gli faccio gli auguri più sinceri; gli anni viaggiano anche per lui (ride, ndr). Ho un grande ricordo di Giancarlo, come uomo e come calciatore, fuori e dentro al campo. Negli anni in cui giocavamo avevano cercato di creare un dualismo tra me e lui ma ricordo che bastò una semplice telefonata in cui ribadivo la mia stima nei suoi confronti. Io ero orgoglioso di giocarmela con campioni del suo livello, e mi andava bene partire anche dalla panchina perché sapevo cosa significava rispettare le gerarchie. Giancarlo merita ogni considerazione perchè alcune figure carismatiche dovrebbero avere più spazio ed essere messe nella condizione di lavorare nel mondo del calcio, e per l’immagine di ragazzo pulito che lo ha sempre accompagnato e che continua a contraddistinguerlo.
SULLA LOTTA INTER-FIORENTINA – Tutti gli uomini di calcio erano al corrente che Roma, Napoli e Juve avevano qualcosa in più, anche nel omento in cui Inter e Fiorentina erano tacciate come papabili per la vittoria finale. Ma era chiaro che i valori sono sempre stati diversi e prima o poi sarebbero emersi… poi, se volessimo ragionare da tifosi è altrettanto evidente che la speranza di ognuno è che la propria squadra faccia sempre meglio.
