C’è la richiesta di commissariamento della cooperativa, ma anche l’invito al Ministero della Giustizia a inviare gli ispettori al tribunale dei minori di Firenze per verificarne l’operato: è tutto nero su bianco nella relazione conclusiva della commissione regionale bis sul Forteto. La commissione, incaricata di individuare le responsabilità politiche e istituzionali nella vicenda della comunità-setta di Rodolfo Fiesoli, ieri ha approvato all’unanimità la relazione conclusiva. Un lavoro di 86 pagine condivise dal presidente Paolo Bambagioni (Pd), Giovanni Donzelli (FdI), Andrea Quartini (M5S), Jacopo Alberti (Lega Nord), Stefano Mugnai (Forza Italia) e Paolo Sarti (Sì – Toscana a Sinistra). “Non abbiamo trovato un solo gran manovratore”, spiega Bambagioni, ma la commissione ha preso in esame anche una serie di condotte individuali riscontrando superficialità, omissioni, infrazioni della legge. Una grossa responsabilità nell’affidamento di bambini alla comunità (che aveva già visto nel 1985 le condanne definitive di Rodolfo Fiesoli e Luigi Goffredi) viene attribuita proprio ai giudici minorili fiorentini. Con l’apporto dei servizi sociali, complice un sistema frammentato e privo di gerarchie e controlli. Proprio per questo la commissione propone una riforma dei servizi sociali, “prevedendo anche ruoli apicali e dirigenziali”. E poi c’è la politica: dalle passerelle elettorali più o meno consapevoli al Forteto dei big della sinistra, fino all’ospitata di Fiesoli nel salone dei Cinquecento, poco prima del suo arresto nel 2011, passando per una fitta rete di rapporti con i sindaci e gli esponenti dei partiti in Mugello (con il caso clamoroso dell’acquisto della casa dell’ex segretario dei Ds di Vicchio Luciano Petti da parte di alcuni esponenti del Forteto, casa in cui Petti poi continuò ad abitare). Citato anche il dirigente regionale Vinicio Biagi, che dopo la sentenza della Corte di Strasburgo fu autore di una relazione molto positiva sul Forteto. La sua condotta, tra l’altro, è oggetto di una lettera inviata dalla commissione alla giunta regionale. Lettere analoghe sono state inviate anche alla Asl a proposito del dirigente Roberto Leonetti, e al comune di Rufina in merito all’operato dell’assistente sociale Simona Ceccherini. La commissione ha ascoltato in tutto 102 persone coinvolte a vario titolo nella vicenda del Forteto. Ma gli inviti erano di più, una parte ha declinato. E ci sono aspetti che sono rimasti insondabili visti i limitati poteri della commissione regionale, che per questo invita il parlamento a proseguire il proprio lavoro istituendo un’analoga commissione d’inchiesta parlamentare.