Oltre al danno, la beffa: i proprietari delle auto che sono state inghiottite dalla voragine del lungarno Torrigiani non potranno essere risarciti in tempi brevi, ovvero prima che siano accertate le responsabilità dell’accaduto. Publiacqua non può pagare adesso: “Il nostro studio legale si sta occupando della questione, ma è complicato”, ha detto a Lady Radio il presidente Filippo Vannoni. Il suo è un “vorrei ma non posso”: in pratica se anticipasse i risarcimenti, e poi emergessero colpe non imputabili a Publiacqua, Vannoni e il cda rischierebbero un procedimento della Corte dei Conti. E così i cittadinini danneggiati per il momento dovranno mettere mano al portafoglio (posto che non sia vuoto) per riparare/ricomprare la macchina. Per il resto l’emergenza idrica pare risolta (una sola telefonata nella giornata di ieri per mancanza d’acqua in un appartamento. Riguardo ai tempi dell’intervento degli operai dopo lo sprofondamento del lungarno la mattina del 25 maggio, Vannoni ha ricordato che i contratti prevedono un tempo di due ore tra la segnalazione e l’arrivo delle squadre sul posto. Dunque l’intervento avrebbe rispettato i tempi, al di là della lentezza lamentata da Palazzo Vecchio. Comunque, sostiene Publiacqua, si sarebbe potuto fare meglio se ci fosse stata una migliore comunicazione tra i vigili urbani e l’azienda: in futuro gli agenti avranno una linea dedicata da chiamare e non dovranno più comporre il numero verde alla stregua di tutti gli altri cittadini.