Il Celta Vigo era stato un primo indizio(lasciamo stare Cesena ma anche lì ci sarebbe da discutere), il Bayer Leverkusen un secondo campanello d’allarme, la sconfitta con lo Schalke il terzo monito di una spia rossa che si accende in maniera preoccupante a due settimane, qualcosa meno, dal debutto in campionato. La Fiorentina torna dall’Austria con un’apatia incomprensibile visto il momento della stagione, quando ancora tutto deve iniziare e dove tutto non sta finendo, incapace di uscire dal torpore che la caratterizza da metà Marzo in poi. Contro la formazione tedesca i viola hanno confermato tutti i limiti negativi di questo inizio di stagione: la poca concentrazione difensiva, vedi il secondo gol subito nei primi minuti di gioco in tre giorni, una condizione fisica approssimativa, ma c’è chi dice che sia un bene non correre o essere lenti a Agosto, e una enorme difficoltà a costruire gioco, con le azioni più pericolose che si contano su un dito di una mano e sono tutte frutto di giocate personali o estemporanee. Nemmeno il ritorno all’antico, al 3-4-2-1, che gli interpreti, gli stessi dello scorso anno, è servito a invertire questa tendenza e la girandola di cambi della ripresa ha creato forse più confusione che altro. Scendendo nei singoli questi i nostri più e i nostri meno
Calciatori Più:
Kalinic: Due mezze occasioni in due partite e due gol. Entrambi da attaccante vero, con il fiuto del gol. Caparbio nel capire in anticipo la traiettoria del passaggio di Geis e nell’aggirare Fahrmann. Per il resto si sbatte tanto, riceve pochi palloni e, anche se arrivato fra gli ultimi, dimostra una buona condizione atletica.
Lezzerini: Tante volte messo sulla graticola in questo inizio di prestagione, soprattutto nella gara con il Trapani, ieri si è dimostrato all’altezza della situazione. Incolpevole sui gol, qualche buona uscita e una grande parata su Huntelaar. In crescita, anche se forse la sua maturazione potrebbe compiersi lontano da Firenze.
Calciatori Meno
Badelj: Sembra una coincidenza, visto che appare il nome più caldo del mercato in uscita, ma fatica a entrare in partita, a dettare i tempi della transazione dalla fase difensiva a quella offensiva a dare velocità nelle giocate e nel trovare Ilicic fra le linee. Da un suo disimpegno errato nasce il gol del vantaggio di Choupo Moting.
Diks: Deve ancora ambientarsi, giudizio ancora da definire e non potrebbe essere altrimenti ma ieri non convince. Timido in fase di spinta, spesso mal posizionato in fase di copertura, dove lascia spesso Tomovic nella situazione di uno contro uno.
Gonzalo: Preso come esempio di una difesa che traballa e purtroppo incassa gol con regolarità. In affanno quando viene puntato in campo aperto, si aiuta con l’esperienza fino a che può con Huntelaar ma entra nel pasticcio del terzo gol.