Venduta a sedici anni dalla famiglia, a sua insaputa: Maria – nome di fantasia di una ragazza dell’Est europeo – quando salì in pullman pensava che in Italia ci fosse uno zio ad attenderla, per farla lavorare in un ristorante. Ha trovato invece un’organizzazione criminale che l’ha picchiata, maltrattata e ridotta in schiavitù, costringendola a prostituirsi nel sottoscala di un night. Poi, come un pacco, è stata venduta ad un altro gruppo che l’ha messa sul marciapiede. Fino all’incontro con due sacerdoti che le hanno offerto aiuto. “Desideravo la morte”, racconta Maria, ma dopo quell’incontro ha denunciato i suoi aguzzini, ha ripreso gli studi, ha ricominciato a vivere. E’ la storia – stavolta a lieto fine – di una ragazza come le tante che si prostituiscono in strada, molto spesso schiave. Qua sotto il racconto di Maria.