Arresti e 30 denunciati in un’operazione contro la pedopornografia della polizia di Firenze. In manette sono finite cinque persone, colte in flagranza, residenti ad Arezzo, Roma, Ferrara, Brescia e Venezia. Le persone indagate sono di diversa estrazione sociale ed hanno prevalentemente dai 30 ai 50 anni, ma ci sono anche quattro pensionati. Fra i trenta compaiono disoccupati, operai, artigiani, un ristoratore, un panettiere, un meccanico, un portiere d’albergo e sono residenti in Toscana e in altre otto regioni. I Toscani sono un bagnino di Massa Carrara, un libero professionista di Arezzo e un operaio di Certaldo. Le perquisizioni hanno permesso di scovare oltre 10mila video pedopornografici con bambini anche sotto i 10 anni, scaricati da 44 italiani e da altri 120 europei, statunitensi e dell’Ameria latina. L’inchiesta è partita dalla denuncia, nel 2015, di un cittadino livornese che, scaricando musica tramite un programma di file sharing si era ritrovato sul computer un video pedopornografico.