Questa è la storia di un padre: un calvario lungo anni, quello di Andrea, che inizia con la separazione dalla moglie e culmina con l’allontanamento delle quattro figlie dalla sua abitazione per motivi perlomeno opinabili. Nel mezzo, il rapimento delle ragazze che la madre decide di portare con sé all’estero. Dopo due anni Andrea riesce a riabbracciare le bambine e a riportarle in Italia, ma la conflittualità con la ex si ripercuote sulle quattro figlie, e soprattutto le due maggiori iniziano a ribellarsi al padre e a cercare occasioni per denunciarlo. Andrea, dal suo punto di vista, racconta di aver cercato il bene delle figlie, chiedendo aiuto ai servizi sociali per gestire una situazione difficile, in cui la ex istigherebbe le bambine a rivoltarsi contro di lui (lo si evince da alcuni messaggi che abbiamo potuto leggere). Ma nell’assistente sociale Andrea – stando al suo racconto – avrebbe riscontrato invece un’avversione preconcetta nei suoi confronti. Un atteggiamento sfociato nell’allontanamento da casa delle figlie a seguito di un litigio di Andrea con la sorella, culminato con qualche reciproco spintone ma senza coinvolgimento delle minori. L’allontanamento viene deciso – sulla base delle relazioni dei servizi – dal tribunale, che poi dopo tre mesi farà dietrofront e ricollocherà a casa di Andrea le due ragazzine più piccole. Ad Andrea – e qui parlano le carte oltre a lui – i servizi sociali contestano un po’ di tutto: l’acquisto per le figlie di prodotti del discount di scarsa qualità, la scelta di avviare una convivenza con la nuova compagna senza anteporre il bene delle figlie. Durante i mesi in cui le ragazze sono lontane da casa, al padre l’assistente rimprovera pure l’eccessiva lunghezza delle telefonate alle figlie ed i passaggi all’entrata di scuola per portar loro la colazione. Ascolta tutta la storia dal gr del mattino.