Non cambia la linea di Palazzo Vecchio dopo che la procura ha chiesto l’archiviazione delle indagini sul crollo del lungarno Torrigiani: a pagare i lavori di ripristino, e anche i danni alle macchine sprofondate, sarà Publiacqua, senza che queste spese finiscano nella bolletta dei cittadini (e quindi, sottinteso, impiegando parte degli utili della società). I magistrati, infatti, hanno appurato che a provocare il crollo è stata la rottura del tubo sotto il lungarno, sebbene non si possano ravvisare delle responsabilità penali individuali perché il tubo in questione era vecchissimo e quindi la mancata sostituzione chiamava in causa una miriade di soggetti in un arco di qualche decina di anni. “La causa dell’evento è questa – ha detto oggi il sindaco Dario Nardella in consiglio comunale – e pertanto la responsabilità di ciò non può essere riversata sui cittadini riversando sulla bolletta i costi di ripristino del lungarno. Questa è la posizione del sindaco dell’amministrazione comunale, è la posizione del socio pubblico di maggioranza relativa di Publiacqua”. Il sindaco ha poi annunciato la richiesta di un piano straordinario di investimenti: “50 milioni su tutto il territorio dell’ Ato e 40 milioni per il telecontrollo delle perdite dalle tubazioni”. Ma questi soldi sì, con ogni probabilità, finirebbero in bolletta. Intanto oggi le opposizioni in consiglio sonmo tornate a chiedere le dimissioni del presidente di Publiacqua Filippo Vannoni.