Sebino Nela, ex giocatore della Roma e opinionista per Premium Sport, ha parlato a Lady Radio durante la trasmissione Radio Viola a proposito delle vicende viola:
“Il Napoli è una squadra fortissima che però ha lasciato per strada dei punti importanti: è una squadra battibile, nella partita singola ci può stare il risultato dell’avversario. Sarri è un allenatore straordinario: trova soluzioni, come ad esempio Mertens finto centravanti che è devastante”.
“Sousa? Inizialmente mi è piaciuto molto: la filosofia di calcio mi piace, il problema è che se hai soldi da spendere puoi costruire cose buone, sennò serve molta fantasia: tocca prendere e rivolgersi a giovani o giocatori poco affermati”.
“Sarri si è presentato con molta umiltà, gli insegnamenti sono stati seguiti bene dai suoi giocatori: è un grande lavoro dell’allenatore, il Napoli gioca con una bella mentalità; hanno perso qualche partita qua e là, ma il campionato in realtà alla fine sono riusciti a riprenderlo in maniera giusta”.
“Piazza di Firenze? Da professionista non sono un vincente, in me è cresciuta la volontà di esaltare la piazza e i tifosi: la Fiorentina mi sta simpatica e in passato avrei potuto approdare alla Viola, quando c’erano i Pontello. Io do molto significato all’identità: l’importante è che ci sia quella, oltre i risultati. Il discorso dell’identità deve partire dalla società: “Siamo la Fiorentina!”, questo deve essere il messaggio di fondo; magari non possiamo competere con gli altri, ma l’identità deve sempre rimanere al primo posto”.
“Il mio passato da giocatore? Il lavoro del calciatore è cambiato: prima non ci si vedeva mai tra giocatori avversari, un tempo ci picchiavamo di più; tutta questa amicizia ha annacquato l’agonismo e la competitività”.
