Troppo pochi cinque anni di residenza in Italia per avere diritto alla casa popolare: ne è convinto il sindaco di Firenze Dario Nardella, che intervenuto a Lady Radio (ASCOLTA) ha chiesto alla Regione di cambiare la legge. “Tra emergenza sfratti, graduatorie dell’emergenza sociale e regole per la graduatoria ordinaria degli alloggi popolari finiamo per avere un terzo di italiani e due terzi di immigrati: questo non funziona, lo dico da politico di sinistra, questo significa trasformare i nostri complessi immobiliari in ghetti. Le regole della legge regionale toscana sono destinate a creare tanti ghetti nelle nostre città. Il rischio è di andare in direzione modello banlieue parigine”. Per Nardella il requisito del quinquennio in Italia potrebbe essere raddoppiato: “Credo che si possa arrivare a 10 anni. Vuoi avere un alloggio popolare? Bene, devi essere residente in Italia da almeno 10 anni”. Il sindaco vorrebbe poi legare il mantenimento dell’alloggio popolare ad altri requisiti da verificare: “Famiglia rom, non mandi il figlio a scuola? Devi essere punito. E tra le punizioni ti levo anche la casa. Qui non è questione di razzismo, è una questione di civiltà”. Nardella ha poi avanzato una precisa richiesta anche sul fronte sicurezza, in merito al decreto legge che affida alcuni poteri ai sindaci tra cui il “daspo urbano”: “Si introduca una sanzione penale, e non un’ammenda, per chi lo viola”.