Il governo li ha cancellati da un giorno all’altro, per disinnescare il referendum della Cgil: così da venerdì scorso i voucher non esistono più, o meglio restano quelli già acquistati e che potranno essere “spesi” entro la fine dell’anno. “Adesso tornerà il lavoro nero”, prevede il presidente di Fipe Confcommercio Toscana Aldo Cursano, spiegando come nel settore della ristorazione i voucher fossero usati per far lavorare regolarmente giovani studenti e pensionati chiamati in occasione dei picchi di prenotazione. “Ci sono comunque altre forme contrattuali”, replica Paola Galgani, segretaria generale della Camera del lavoro di Firenze, ricordando che comunque la Cgil è favorevole ai voucher per specifici impieghi (baby sitter, ripetizioni, piccolo giardinaggio). Potete riascoltare il dibattito nel gr del mattino del 23 marzo, in cui abbiamo raccontato due storie di lavoratori, di segno opposto: quella di un pensionato che con i voucher arrotondava l’assegno mensile da 1200 euro, e quella di una barista che aveva un normale contratto e che da un giorno all’altro si è ritrovata pagata a suon di buoni lavoro, senza ferie o malattia.