Sasa Bjelanovic, dirigente dell’Hajduk Spalato, ha parlato ai microfoni di Radio Viola su Lady Radio:
“Kalinic? Quel no alla Cina è costato tanto all’Hajduk: per noi che siamo una società non messa bene con gli introiti non è stato semplice, ma Nikola ha fatto una scelta di cuore. Per noi il Solidarity fund non vale se il giocatore va al Milan: conta solo se va a giocare all’estero”.
“Affare Milan? In famiglia loro erano grandi tifosi del Milan. Bisogna dire che, soprattutto, la scelta di vendere Kalinic credo che ormai sia già stata fatta, anche perché i suoi ricavi servono alla Fiorentina per fare il mercato”.
“Non credo che la Fiorentina non l’abbia voluto vendere per ragioni non inerenti ai soldi, ora è venuta fuori questa questione della clausola per giustificare quanto accaduto a gennaio”.
“Badelj? Penso che Milan sia rimasto un po’ sempre in secondo piano alla Fiorentina, anche per il ruolo che ha avuto nel centrocampo viola: credo che già da un po’ ci sia una guerra tra procuratore e società, per cui mi immagino che si troverà qualche accordo per la sua cessione”
“Perisic? Se non fosse arrivato Spalletti sarebbe già andato via, bisogna vedere le volontà del tecnico: lui è disposto ad andare via, ma sarà l’Inter poi a decidere”.
“Qui nel campionato croato ci sono tanti giocatori interessanti, non nego che ci possano essere interessamenti da parte di squadre di Serie A”.
“Milenkovic? Non lo conosco benissimo, ma conoscendo Corvino mi immagino che abbia scelto bene visto che ha un gran fiuto per i giocatori originari dei Balcani”.
