Una mattinata di assoluta follia quella di Domenica in Via Canova a Firenze. Intorno alle 12:00 nel parcheggio dell’Esselunga due famiglie di etnia rom entrano in contatto, si dice per motivi familiari e di matrimonio saltato. Una Lancia Lybra bordeaux con a bordo un uomo di 44 anni e la moglie sperona di proposito una Opel Zafira grigia, condotta da un uomo.
Ne nasce un inseguimento, a cui si aggiunge una terza macchina una Volvo in cui ci sono il padre del conducente della Lancia Lybra (e suocero del conducente della Zafyra) e un nipote 29enne.
Le tre auto percorrono diversi metri, si toccano svariate volte, sfiorano un primo scooterista che riesce a spostarsi all’ultimo prima di arrivare all’incrocio con via Simone Martini. Lì avviene lo scontro tra la Volvo e l’Opel Zafira. Quest’ultima vola fuori strada e si incendia, mentre la Volvo, giratasi su sé stessa, carambola contro una Hiunday IX20, contro una Volvo V40 che aveva appena svoltato da via Simone Martini immettendosi in via Canova, ma soprattutto con uno scooter Honda SH125, fermi al semaforo.
Alla guida c’è un ragazzo di 29 anni, fiorentino di Legnaia, il quale viene sbalzato a metri di distanza. Totalmente estraneo alla vicenda e capitato lì per caso, viene immediatamente portato a Careggi dove adesso lotta in coma. Increduli i familiari del ragazzo, affidati agli psicologi.
Per la cronaca nemmeno l’incidente ha fermato la rissa tra i rom che è proseguita a colpi di mazze da baseball, prima che la polizia fermasse i responsabili. L’uomo al volante, Amet Remzi, cinquantottenne, è rimasto lievemente ferito ed è piantonato in ospedale. Insieme a lui è stato arrestato anche, per lesioni gravissime, Mustafa Dehran. A loro si aggiungono due denunciati a piede libero, che si trovano a bordo delle altre due vetture coinvolte nell’inseguimento.