Per ben otto volte ha visto i ladri entrare con coltelli o pistole (vere o finte non si sa): Michele Bianchi, titolare della farmacia Inglese di via Santo Stefano in Pane, ha raccontato a Lady Radio la sua esperienza. “Sono cicatrici che rimangono perché si subisce una violenza che difficilmente si cancella: è un’esperienza che ti cambia la vita, ma il nostro lavoro deve andare avanti, con coraggio e determinazione”. Uno dei colpi fu particolarmente violento: “Mi spararono senza colpirmi, solo dopo abbiamo visto che il proiettile era di plastica e sarebbe stato inoffensivo, ma sul momento ho pensato che fossero gli ultimi secondi della mia vita”. Bianchi racconta di aver sentito a tratti anche la vicinanza delle istituzioni: “C’è stato un momento in cui la nostra associazione si è fatta sentire e abbiamo avuto appoggio, le volanti della polizia pattugliavano spesso i dintorni della farmacie più a rischio”. Tenere una pistola a lavoro? “Non ho mai pensato a portare armi in negozio – racconta Bianchi, che in passato ha avuto il porto – perché non credo che possa aiutare, anzi potrebbe ingenerare una soluzione molto più pericolosa”. Invece “potrebbe essere utile una presenza maggiore delle forze dell’ordine nei punti sensibili”. Ascolta l’intervista.