Una reazione di orgoglio improvvisa a un passo dal baratro. Venti minuti di follia calcistica inattesa, inaspettata e quanto mai impensabile per una squadra dapprima piatta e mediocre, tendente a un’apatia mancante da diverso tempo in queste proporzioni. La Fiorentina agguanta al 96 il Sassuolo sul 3-3, sotto di 3-1, centra il sesto pareggio in otto gare, ma stavolta la sensazione è che forse tutto è un po’ meno piatto del solito. Anche se venti minuti non bastano per placare rabbia e insofferenza, come dimostrato e cantato dal settore ospiti del Mapei Stadium a fine partita. La prima vera frattura tra tifo e squadra dal 4 Marzo in poi. Ecco le pagelle della nostra redazione sportiva:
Lafont 5: Prendete il gol della Roma e fate copia e incolla per guardare e rivedere il primo gol di Dunca. Va giù tardi sul tiro di Sensi, non può nulla su Baba. La sensazione è che abbia buone doti, ma alcune certezze vengono scalfite da topiche importanti.
Laurini 6: Il partito del 6 politico ringrazierà per aver ritrovato un suo rappresentante in campo. Primo tempo dignitoso, forse uno dei meglio della Fiorentina. Ripresa più difficile anche perchè il serbatoio finisce presto. Come pensare di non andare in riserva subito con 5 euro di benzina.
Milenkovic 5: Come il quarto segreto di Fatima, il suo ritorno al centro della difesa era invocato da tanti come una delle soluzioni e una delle chiavi di svolta. In realtà gioca una delle sue peggiori partite, sia concettualmente a livello difensivo, sia a livello mentale. Si fa cacciare ingenuamente in un momento di totale forcing.
Pezzella 7: Voto anche troppo alto ma i leader e i capi popolo in questo momento storico vanno premiati. L’azione finale con cui chiude, riparte, resiste e imposta è da far vedere alle scuole calcio. E anche a tutti coloro che chiedono appartenenza. Fatti e non solo parole. Ha salvato la faccia a tanti.
Biraghi 5,5: Ormai inizia a essere conosciuto e contenuto, con gli avversari che capiscono che è una delle fonti di gioco della Fiorentina. E non è una barzelletta. Bloccato per quasi tutta la gara spinge solo nel finale con spazi più larghi. Largo anche nelle marcature. Accorcia tardi sul gol di Duncan.
Veretout 5,5: In difficoltà contro un centrocampo di palleggio, gira a vuoto come il cane che aspetta il biscotto dei padroni. Prova a fare gioco ma vista la psicologia e il movimento dell’attacco è cosa inutile. Bendato alla gamba nel primo tempo, chiude la gara con un cross inguardabile.
Edimilson Fernandes 5,5: Alza la sua quotazione perché entra in due dei tre gol. Prima colpendo il palo che porta Simeone al tap in, poi spondando di testa per Benassi. Per il resto gara da horror, in perenne difficoltà e con totale assenza di qualità. Ma forse nei prestiti con obbligo la qualità non si trova.
Benassi 6,5: E’ il giocatore che ci mette qualcosa in più, anche quando la partita era imbarazzante da vedere. Si muove senza palla, detta i passaggi, si sbatte. Peccato che rispetto ai movimenti tocchi un pallone ogni dieci. Segna il gol che riapre davvero la partita, e si issa da solo a capocannoniere.
Pjaca 4: Ormai diventa difficile anche trovare aggettivi negativi per descrivere la sua forma, la sua presenza, il suo essere dentro questa squadra. Un tempo al pascolo nella Val Padana, poco altro. Esce con la stessa sensazione con cui si percepisce l’autostrada in lontananza con la nebbia, cioè nulla.
Gerson 4: Altro pacchetto regalo totalmente sbagliato di quest’estate. Il movimento del “se l’era bono non ce lo davano a noi” ogni giorno aumenta i suoi consensi anche grazie a giocatori come lui.Mai una giocata utile nell’economia della gara. Sempre leziosismi e quell’idea di essere lì tanto perché. Col destro forse non sale nemmeno in macchina.
Vlahovic 5,5: Buttarlo al massacro dopo un’ora da titolare sarebbe ingeneroso, ma serve da lezione per chi lo utilizza come strumento per battaglie più ampie sopra i massimi sistemi. Lotta ma è isolato e mal affiancato. Resta sempre un 2000.
Simeone 6,5: La panchina punitiva scuote un minimo di orgoglio apparentemente sopito. Segna a porta vuota ma torna a segnare. Segnali piccoli di ripresa.
Chiesa 6: Troppo semplice dire che cambia la partita, perchè a conti fatti sbaglia anche lui delle giocate. Ma perlomeno dal caos crea qualcosa. Si vede che non era al meglio.
Mirallas 6,5: Il primo gol italiano nel recupero viene buttato giù come la pillola che fa male ma può farti guarire. Bravo e freddo con il mancino. Sperando che serva anche per lui.
Pioli 5,5: La fiducia incassata a parole dalla società, la doppia visita del patron sa tanto di protezione per il figlio in difficoltà che si sta perdendo. Il campo però conferma una squadra senza gioco e idee, ma che in venti minuti ritrova senso di appartenenza e orgoglio. Come sempre a un passo dalla deflagrazione. Legittimo non capire i cori contro, per carità, ma probabilmente per ritornare al tempo delle mele serve qualcosa di diverso.