La pasta viene da Pistoia, uova e carne dal Mugello, il pesce dalla costa toscana, l’olio è prodotto da un’azienda in paese: ci sono questi e altri ingredienti a km zero all’origine del successo della mensa scolastica di Bagno a Ripoli, gestita dall’azienda pubblico-privata Siaf guidata dallo chef Antonio Ciappi. I piatti della tradizione toscana abbondano nei menù che cambiano ogni due mesi per adattarsi ai prodotti stagionali. E ancora progetti educativi, gli abbattitori per conservare il cibo non sporzionato e destinarlo alle mense Caritas, il furgoncino che vende fuori da scuola frutta, ortaggi e anche prodotti cucinati a mensa, dal pesto al polpettone. A quale prezzo per le famiglie? La quota va da zero (per i redditi Isee sotto i 6mila euro) a 5 euro e 30 centesimi, ma la maggior parte delle famiglie pagano 3,50 o 4,50 euro a pasto (prezzo che comprende anche la merenda). Impossibile garantire qualità se si spendono meno di 4 euro a pasto, sostengono da Siaf. A Firenze l’ultima gara per i centri cottura prevedeva una base d’asta di 3 euro e 26 centesimi a pasto.
Ascolta dal gr del mattino con Ciappi e il sindaco di Bagno a Ripoli Francesco Casini.
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