C’è un po’ di tutto in una Domenica pomeriggio di Gennaio tra Fiorentina e Sampdoria. C’è l’estasi per i due gol di Muriel(il secondo da fenomeno vero). Roba che a Firenze non si vedeva dal 2015, quando sul pianeta Franchi atterrò la navicella Salah da un altro mondo. C’è la gioia di aver ripreso una gara in dieci contro undici all’ultimo respiro sull’ultimo pallone disponibile. C’è, però e direi anche soprattutto, il rammarico per una partita tenuta in mano e saldamente controllata ma poi dilapidata per ingenuità care e troppo pesanti a questi livelli(mano di Hugo, doppio giallo a Edimilson). C’è. in poche parole, ancora una volta la convinzione che questa Fiorentina stia nel limbo, incapace di andare oltre e di fare uno scatto, ma determinata e orgogliosa nel non mollare mai. Ecco le pagelle del 3-3 contro i blu cerchiati della nostra redazione sportiva:
Lafont 6: Ordinaria amministrazione, un paio di buone parate. Incolpevole sui gol di Ramirez e Quagliarella, resta spiazzato e a metà del guado nel terzo gol. La cosa più bella la fa però quando esce in scivolata sotto la panchina di Pioli. E nei disimpegni che brividi…
Milenkovic 5: L’errore sul terzo gol non è ammissibile visto il suo valore e la sua alta quotazione. Rientra nell’ottica del giovane che per quanto bravo spesso cede spazio all’esperienza del veterano. Per il resto la Samp sfonda sempre più a destra.
Pezzella 6,5: Va a infilare un pallone che forse sposta poco in termini di argomentazioni generale ma almeno tiene lì il Doria, a stretto giro di posta. Capitano coraggioso e motivato, commette un paio di passaggi a vuoto. Ma ha cuore, grinta, orgoglio e appartenenza. Come con il Sassuolo.
Vitor Hugo 5: Avrebbe anche disputato una gara buona, ordinata, onesta, impreziosita da un ottimo recupero nel primo tempo. Peccato però che macchia tutto con un alone difficile da cancellare. La mano che genera il rigore rischia di essere l’ennesimo black out che costa caro. A lui e alla squadra.
Biraghi 6: Il nuovo sistema di gioco, certamente più offensivo, lo condiziona, lo blocca, o semplicemente lo rende un terzino più normale. Accompagna ma senza mai essere attore principale, è ingranaggio della catena, non cinghia principale di trasmissione.
Gerson 5: Difficile comprendere dopo un girone e passa dall’inizio il motivo del suo essere così titolare e imprescindibile. Gioca sulla trequarti, si vede a intermittenza come una luce di natale passato il periodo dell’avvento e anche sull’esterno convince poco. Avrà stregato Pioli, ben per lui.
Edimilson 5: L’approccio alla partita sarebbe anche positivo con presenza, break e ripartenze. Ma poi becca due gialli inutili che cambiano il destino del pomeriggio di Firenze. La seconda entrata nemmeno nei peggiori bar di Caracas. Inappropriata anche per una finale di Coppa del Mondo, figuriamoci per la prima giornata di ritorno della Serie A.
Veretout 6,5: Strappa e innesca gli esterni, imbecca le punte, cambia passo. Il primo tempo del francese è racchiuso in concetti universali per chi vuole fare il centrocampista. Poi con la squadra in sofferenza è solo lotta, dura, anche di nervi. Lucido nel vedere il taglio di Chiesa sull’ultimo pallone disponibile.
Muriel 8: Impatto devastante a Firenze e nella dimensione Fiorentina. Subito per zittire chi fa ironia sul peso quando parte porta a spasso chiunque. Abbina sprint e tecnica in velocità che a queste latitudini mancavano dai tempi di Salah, l’unico vero colpo in un mercato di Gennaio. Peccato che la doppietta serva poco. Ma almeno, grazie a lui, una parvenza di calcio vero s’è vista. E godere abbiamo goduto.
Chiesa 6,5: Ha trovato un altro partner protagonista con cui spartirsi la scena e prendersi applausi. Ennesima gara straripante, un doppio uno contro uno vinto e liquidato come una birra ghiaccia d’estate, e un pallone voluto, riciclato e trasformato in gol al 92. Chapeau.
Simeone 4,5: Vivere di tormenti interni non aiuta, vivere circondato da fenomeni per te che vai al minimo sindacale ancora meno. Riceve almeno 4 palle gol clamorose che non realizza, impreca con sè stesso, con gli altri e con il mondo. Ma stavolta l’isolamento non è dettato dai compagni, quanto da una condizione difficile da descrivere.
Dabo 6: Entra in situazione di emergenza, quando Pioli dichiara lo stato d’assedio. Usato sicuro, anche stavolta non delude.
Laurini 6: Il suo cambio grida vendetta perchè abbassala squadra, è sinonimo di difesa a oltranza e niente più.
Mirallas sv: Messo per pareggiare la partita, non entra però nell’azione del 3-3.
Pioli 5,5: Presenta una Fiorentina pimpante e con idee, con la qualità giusta per offrire calcio e non solo passaggi scolastici. Primo tempo giocato bene e non capitalizzato al massimo, tradito da Edimilson prima e da Hugo poi. Male la sostituzione Muriel-Laurini, un passo indietro troppo netto quando mancava ancora troppo alla fine.