“Un appello alla Germania, per il 2019: ci auguriamo che nel corso di quest’anno possa essere finalmente restituito alle Gallerie degli Uffizi il ‘Vaso di Fiori’ di Jan van Huysum, rubato da soldati nazisti durante la Seconda Guerra Mondiale e, attualmente, nella disponibilità di una famiglia tedesca che dopo tutto questo tempo non l’ha ancora reso al museo nonostante le numerose richieste da parte dello Stato italiano”: è il videoappello lanciato ieri dal direttore degli Uffizi Eike Schmidt per la restituzione dell’opera trafugata dall’esercito tedesco. Schmidt ieri ha simbolicamente collocato una riproduzione in bianco e nero – ottenuta da una fotografia realizzata a Alinari nel primo Novecento – nella stessa sala dei Putti di Palazzo Pitti dove il quadro è rimasto fino al 1943 prima di essere trasferito nella campagna e poi rubato. “A causa di questa vicenda che intacca il patrimonio delle Gallerie degli Uffizi – spiega ancora Schmidt -, le ferite della seconda Guerra Mondiale e del terrore nazista non sono ancora rimarginate. La Germania dovrebbe abolire la prescrizione per le opere rubate durante il conflitto e fare in modo che esse possano tornare ai loro legittimi proprietari”. Il direttore degli Uffizi sottolinea poi che “per la Germania esiste comunque un dovere morale di restituire quest’opera al nostro museo: e mi auguro che lo Stato tedesco possa farlo quanto prima, insieme, ovviamente, ad ogni opera d’arte depredata dall’esercito nazista”. Il “Vaso di Fiori” ricomparve solo dopo la riunificazione tedesca, nel 1991: da allora vari intermediari, per conto dei possessori, hanno tentato più volte di mettersi in contatto con le autorità italiane per chiedere un riscatto. Ma dopo l’ultima offerta la procura di Firenze ha aperto un’indagine, in quanto il quadro è già di proprietà dello Stato italiano e quindi non è alienabile né acquistabile.