Questa mattina su La Nazione c’è un’intervista a Luis Muriel, giocatore arrivato alla Fiorentina in prestito con diritto di riscatto dal Siviglia nella sessione di mercato appena conclusa. Queste alcune parole della punta viola: “Da lontano leggevo che la squadra aveva qualche problema realizzativo, forse aveva solo bisogno di credere di più alle proprie possibilità. Anche io avevo bisogno di un gruppo che mi accogliesse con questa fiducia… Diciamo che due aspirazioni si sono unite e ora tutto è possibile. Ho trovato un gruppo forte formato da bravissimi ragazzi, si sente che c’è un’unione speciale per quello che ha passato l’anno scorso. Gli ultimi risultati hanno fatto scattare qualcosa che prima magari era nascosto, compresso, ora siamo più convinti delle nostre possibilità. Questa Fiorentina può permettersi di sognare tutto. In fondo siamo solo a cinque punti dal quarto posto”.
“In Spagna credo di aver pagato troppo la pressione di dover dimostrare quanto valevo. Mai il Siviglia aveva speso così tanto per un giocatore, questo peso mi ha frenato. Quindi nessun sassolino da togliermi, mi dispiace solo che il vero Muriel si veda ora. Ronaldo? Lui l’ho incontrato solo una volta, nel 2015, quando ero in Cile con la Colombia per giocare la coppa America. Mamma mia che figura. La scena è questa: stiamo uscendo per andare a giocare e dall’ascensore sbuca Ronaldo e io nulla, mi paralizzo per l’emozione. Cuadrado lo capisce e riesce a trascinarmi di fronte a lui, io mi vergognavo come un bambino. Arrivo lì e non spiccico parola, Cuadrado nel frattempo ci scatta una foto e quello è l’unico ricordo che ho dell’incontro con il vero Ronaldo. Il mio peso? Questa storia davvero è stata un peso per me. Ora ci sorrido, ma se ripenso a quando Guidolin disse quella famosa frase… Ogni volta che giocavo male, dicevano che era colpa della mia forma fisica scadente, ma non era vero”.