C’è una piccola malattia che contagia la Fiorentina, quella della pareggite. Una dermatite visibile a occhio nudo, sotto gli occhi di tutti e racchiusa in piccoli sintomi: difficoltà cronica nel gestire le partite(primo tempo malissimo), grande cuore e spirito di reazione quando tutto sembra perso(il secondo tempo), ma a conti fatti una classifica distante(sideralmente) dalla zona Europa League. Con un campionato già finito a Marzo quando invece, come dicono quelli bravi, le stagioni entrano nel loro momento clou. Ecco le pagelle di Fiorentina-Lazio a cura della nostra redazione sportiva.
Terracciano 7: Lanciato titolare per il forfait di Lafont dimostra che si può essere bravi anche senza essere naif. Ottima risposta su Immobile, altri ottimi interventi e sicurezza nella giocata con i piedi. Sul gol non si butta, ma non vede nemmeno il tiro.
Milenkovic 6: Secondo tempo decisamente meglio, primo un po’ cosi e così. Ritrova in parte la bussola anche se da qualche tempo è in cerca del suo Nord, della sua stella polare, insomma della sua giusta direzione
Pezzella 5,5: Non prende un voto positivo perchè ancora una volta scivola e da il via a un gol avversario. Fosse in Formula 1 o in Moto Gp dovrebbe cambiare gomme, ma qui è difficile capire il perché. Nella ripresa ok.
Ceccherini 6: Esce per infortunio dopo un’altra gara discreta e di lotta. Piace perchè chiude bene ma perchè non si risparmia mai nel duello fisico, nella provocazione, nel sale calcistico. Fosse stato schierato qualche volta anche prima…
Biraghi 5,5: Galleggia sotto la torre di Maratona nel primo tempo come una Boa a metà tra gli scogli e la riva. Poco da dire e da fare, aumenta la sua spinta nel secondo tempo, quando arriva al cross con più facilità. Merito anche delle minor folate di Marusic.
Edimilson 5: Non stava bene e si vede. Dopo Bergamo altra gara shok e in costante affanno. Alla ricerca di un ossigeno a metà campo che in questo momento gli manca, soprattutto contro avversari di livello. Alcune piroette sono da Carla Fracci.
Veretout 6: Non vive nemmeno lui il suo miglior momento di forma e si vede ma trova sempre lo spunto, l’intensità, il modo per risalire in superficie e al limite della sufficienza. Secondo tempo meglio del primo, decisamente.
Benassi 5,5: Mai in partita in maniera concreta. Come abbiamo detto più volte fatica a trovare lo spazio giusto, il varco giusto, il pertugio giusto e allora sembra non presente, non calato nella partita.
Gerson 5: Il ritmo con cui gioca è simile, anzi peggiore, a quello che si ha a Agosto nei tornei fra i bagni. Cerca la veronica, la giorgina(non donne ma giocate calcistiche si intende), cerca il leziosismo finendo sovrastato più volte. Lezioso, in maniera incomprensibile.
Muriel 6,5: Trova la zampata di sinistro che vale l’ennesimo segno x. Continua a segnare, peccato solo che tutto ciò non serva a dare senso alla stagione ma soltanto a rimpinguare il suo score personale.
Chiesa 6: Si ferma, tradito da un dolore in un punto inviolabile o difficile per gli atleti, il retto addominale. Si vede che non sta bene, fatica a prendere forza e leggerezza, quella che lo porta a piangere come una vita tagliata in panchina. Vive per il calcio e per i sentimenti che il calcio sa dare. Vaglielo a spiegare a qualcuno.
Simeone 6,5: Entra bene in gara, ormai è il 14 uomo. Lotta e fa reparto da solo, come invece non ha fatto altre volte. Un’ottima discesa sulla sinistra meritava maggior fortuna e precisione.
Mirallas 7: Spacca la partita. Salta tre o quattro volte Lulic, mette l’assist per Muriel, porta linfa insperata alla Fiorentina
Vitor Hugo sv: Solo i minuti finali per dare solidità nel gioco aereo.
Pioli 6: Strappa un punto che serve a poco, sottolinea il carattere della sua squadra ma anche tutti i limiti del gruppo. Approccio sbagliato, correzioni in corsa giuste e positive. Il discorso però si sposta sul suo futuro, sulle sue dichiarazioni, sulle sue legittime rivendicazioni. Quelle di un uomo che ha visto passare di tutto e che meritva, sicuramente, un trattamento diverso.