Un carrozzone che spesso va nella propria direzione, che spesso sembra lontano a noi, ma che in circostanze tragiche diventa unito, scopre il suo lato umano e ci fa dimenticare tutte le sterili polemiche che lo alimentano. Il mondo del calcio è questo, nel bene e nel male. E a un anno di distanza il sentimento, lo sgomento, la sensazione di vuoto lasciata da Davide Astori resta la stessa. Intatta. Ecco i messaggi social più belli in ricordo di Davide del Mondo del calcio:
Luca Lezzerini: ” “È già passato un anno da quel maledetto 4 marzo. Il tuo ricordo è indelebile dentro di me. Oggi pensando a te sorrido e penso a quanto sono stato fortunato nel conoscerti ed averti così vicino. Hai cambiato il mio modo di vivere e mai verrai dimenticato. Ti voglio bene Davidí”.
Vitor Hugo: “È già passato un anno che non ci sei più personalmente ad allenare e giocare tutti i giorni insieme a noi .. Ma sappia che ci sei sempre presente nei nostri cuori e ricordi e ti porteremmo dovunque siamo .. Ti ho osservato ed imparato tanto con te in quello poco tempo che siamo stati insieme e tutti i tuoi consigli io porterò per tutta la mia vita!! Ciao Capitano ed Amico mio, ci manchi e sempre mancherai!!”.
Borja Valero: “Mi emoziona vedere l’affetto che la gente e il mondo del calcio ti stanno dimostrando da quando ci hai lasciato. Hanno capito davvero che splendido ragazzo sei stato. Manchi…manchi moltissimo a tutti noi. Ciao amico mio”.
Veretout: “‘Il tuo ricordo scolpito nella mente e la consapevolezza che niente potrà mai cancellarlo’. Sempre con noi. Ho sempre in mente i momenti belli vissuti con te, la tua semplicità e grande gentilezza. C’erano soltanto momenti di gioia intorno a te. Tutto è dovuto fermarsi all’improvviso. SEI e sarà sempre il nostro capitano. Ciao Davide. È stato il giorno più difficile della nostra carriera. Un dolore immenso, un grande vuoto… “.
Maxi Olivera: “Un anno è passato da quella maledetta mattina, che Dio aveva bisogno di prendere un vero Capitano per la sua squadra… Ogni volta che mi viene in mente quel 4 marzo a Udine, penso che non sia reale, continuo a pensare che non possa essere, è qualcosa che non possiamo credere o accettare. Ma dicono che così è la vita, penso che spesso molto ingiusta, prendendo qualcuno come te, un essere di luce, di gioia, di buone vibrazioni sempre, UN UOMO VERO!
Resto con i momenti vissuti insieme, con i tuoi insegnamenti, con il tuo spirito di leader, che dal giorno del mio arrivo, hai fatto per aiutarci ad integrarci più velocemente! Grazie capitano, grazie di tutto e ci vediamo lassù!
E sarai per sempre IL MIO CAPITANO!!”.
Cincotta(Mister Fiorentina Women’s):“Sei stato una fonte d’ispirazione per chiunque ti abbia conosciuto. Un punto di riferimento costante. Un capitano sempre pronto ad aiutare il prossimo, con la tua disarmante gentilezza. Grazie Davide, esempio purissimo. Sei sempre con noi“.
Benassi: “Il sorriso. Semplice ed onesto, come eri tu. Questa è l’immagine che mi accompagna tutti i giorni. Un’immagine che si fa mancanza ogni volta che entro in campo. E mi volto a cercarti, senza trovarti. L’assenza non passa. Ma quel sorriso resta. Sempre. #DA13”
Buffon: “Davide è sempre stato un soffio d’aria pulita e rigenerante.
Un ragazzo dignitoso, allegro, intelligente, opportuno, senza sovrastrutture. Un ragazzo NORMALE e per questo per sempre speciale!!!”.
Canini(ex difensore Cagliari): “Ricordo che entrò senza problemi al debutto e gli feci i complimenti. Non era facile entrare a freddo in una partita di Serie A, si vedeva già il suo valore come giocatore. Se durante la partita commetteva un piccolo errore rimaneva comunque concentrato, questo era uno dei suoi punti di forza. Aveva grossi progetti e sapere che non potrà realizzarli è un bel colpo ma sua figlia saprà che suo padre era un grande uomo e magari li porterà avanti lei”.
Conte: “In gruppo dava serenità. Era un leader in campo e fuori dal campo ma soprattutto una bella persona, affidabile e pulita”.
Ranocchia: “Con lui e Montolivo in Nazionale ci si divertiva sempre. Ricordo che una volta con Conte ci era preso un ridere incredibile solo che con il mister non si poteva… Finita la riunione abbiamo praticamente pianto. Una volta segnò con una rovesciata sopra di me, e mi ha preso in giro per una settimana intera. Era sempre felice, rideva tantissimo. Aveva questo umorismo un po’ inglese… È stato veramente un grandissimo ragazzo”.
Sabatini: “Era molto forte, faceva uscire bene la palla col sinistro e giocava bene in anticipo. Quando uscirono le notizie venne De Rossi nel mio ufficio che mi disse che dovevamo prenderlo per forza, perché oltre al giocatore era proprio un grande compagno. Segnò un gol a Udine che cambiò tutto perché ha dato il via alla goal-line technology. Alla Fiorentina gli hanno dato subito la fascia perché lui psicologicamente era un capitano”.
Nainggolan: “Ti faceva sentire importante, voleva comandare la difesa e lo faceva bene. A volte risolveva ad errori di altri davanti a lui perché dietro c’era sempre. Alzava poco la voce ma quando lo faceva si faceva sentire. Se penso a lui sono solo cose belle, le battaglie e le sfide fatte insieme”
Pasqua(Arbitro di Fiorentina-Benevento, la prima gara dopo la scomparsa di Davide): “Ho fischiato la fine della gara e il mio primo sguardo è andato a Badelj. Per lui è stata come una liberazione, mi è venuto istintivo di aiutarlo a rialzarsi, era come rialzare un’intera città straziata da un dolore immenso. Gli ho detto che doveva essere fiero di avere la fascia di Davide”.
Badelj: “A casa custodisco la lettera dedicata a Davide e anche la fascia che ho indossato dopo di lui. “Mi ha fatto molto male pensare all’ultima partita che abbiamo fatto insieme. Col Chievo in casa (la sua ultima, ndr) ero squalificato. Mi ricordo che quando vedevo sua figlia Vittoria prendevo un po’ di frutta che a lei piaceva tanto, e mi ricordo che una volta non gliela portai e lei ci rimase male. Le piaceva tanto l’uva e da allora questo frutto è diventato un simbolo del nostro rapporto. Col Benevento c’era un’aria irrespirabile, che ti fa capire che c’è qualcos’altro nel mondo oltre a noi. C’è lo spirito. Al Franchi si sentiva un clima surreale, non da questo mondo. All’inizio è stato uno shock ma poi mi sono ripreso. Lo abbraccerei per non lasciarlo mai”.
Allegri: “Davide è stato un ragazzo indimenticabile, ancora prima del giocatore. Ho avuto la fortuna di averlo al Cagliari, veniva dalla Cremonese. Era timido all’inizio ma si vedeva che aveva le qualità per fare il calciatore a certi livelli. Quando è arrivato al Cagliari era un giovane ma già un mezzo vecchietto. L’ha aiutato molto ad inserirsi perché era rispettato da tutti e dopo è cresciuto tantissimo fino a diventare capitano”.