Il comunicato a caldo della Fiorentina ha fatto intendere che la società deciderà qualcosa nelle prossime quarantotto ore. Si ma che cosa? Che scenari potrebbero aprirsi?
Partiamo da un assunto: il confronto ai campini di Lunedi sarà un mettere tutti di fronte alle proprie responsabilità. Allenatore, squadra e lo stesso Corvino. Perchè, al di là dei discorsi sopra i massimi sistemi e i problemi strutturali che esistono da tre anni a questa parte in casa Fiorentina, per battere il Frosinone bastava attaccamento, voglia, spirito. Per tornare a vincere dopo quasi quattro mesi in casa serviva altro. O comunque poco di più del nulla visto.
Stefano Pioli sembra essere l’indiziato principale, il capro espiatorio da mettere sulla pubblica piazza per ottenere dei palliativi, per far digerire la medicina amara. In realtà però il tecnico non sarebbe prossimo all’esonero, ma dovrebbe godere di una fiducia a tempo. Almeno fino alla sfida di Domenica prossima, sempre a Firenze, contro il Bologna.
Anche perchè in caso di benservito al tecnico non sarebbe facile trovare alternative. Nomi in grado di traghettare sette partite più una la Fiorentina fino al termine della stagione. Degli allenatori a scadenza da salutare e ringraziare a fine anno(un po’ come successe con Guerini post Delio Rossi).
Discorso diverso invece per quel che riguarda la squadra. Il valore umano del gruppo non è mai in discussione, ma le prestazioni recenti sono scadenti. Ragion per cui le quarantotto ore potrebbero portare a un ritiro totale per tutta la settimana. Una soluzione drastica per i Della Valle ma necessaria vista la situazione e il momento. Anche per mandare un messaggio alla piazza, stanca di certi risultati.
Questo ciò che riguarda il breve periodo, la squadra e Pioli. Nel lungo però non basterà scaricare il barile su altri ritenuti colpevoli per bagnarsi l’abito e ripresentarsi credibili. Servirà farsi un esame di coscienza e capire, da parte di chi gestisce, se il tempo a Firenze sia finito.