Era il 1983 quando a Firenze vide la luce il primo progetto Arno firmato dall’architetto Richard Rogers. Ci si lavorò durante gli anni ’80, collaborarono anche il collega Claudio Cantella e l’ingener Enrico Bougleux. L’idea prevedeva percorsi ciclopedonali lungo le sponde del fiume, passerelle rimovibili, aree per spettacoli, chioschi sul greto, zone attrezzate per la pesca, per rendere vivibile e fruibile l’Arno dal Varlungo all’Indiano. Perché tutto è rimasto tra i sogni nel cassetto? Per l’architetto Cantella, che oggi è in corsa tra i 5 Stelle per il consiglio comunale, il problema non fu quello delle piene: “Secondo i dati che analizzò Bugleux, i camminamenti sarebbero rimasti sommersi in media solo 18 giorni su 365, non continuativi”. Massimo Ruffilli, ex presidente di Ataf, ha ricordato che in passato si era discusso anche di come trasportare passeggeri sul fiume, con un sistema di vaporetti da pescaia a pescaia. Oggi, con l’impiego dei bus anfibi già in produzione e con l’installazione di rampe “sarebbe ancora più facile superare le pescaie”, ragiona Ruffilli. Riascolta e guarda dal gr del mattino.