“Non so dove siano state reperite queste informazioni, mi è sembrata una ordinaria disinformazione”: così l’assessore regionale alle infrastrutture e mobilità risponde alla denuncia di Marco Carletti, segretario fiorentino della Fillea-Cgil. “Le ditte che stanno eseguendo i lavori fanno parte di un’Ati ed hanno i lavoratori iscritti al settore edile e l’industria, hanno pertanto un contratto che presuppone anche un certo tipo di formazione” rispetto alla sicurezza sul cantiere. Ceccarelli respinge le accuse anche sulla tipologia di appalto: “Non c’è stata una gara al massimo ribasso ma un’offerta economicamente più vantaggiosa che ha preso in considerazione soprattutto l’organizzazone del cantiere e la presentazione di un’offerta tesa a non chiudere la strada totalmente”, oltre alla “possibilità di lavorare in sicurezza”. Ceccarelli, tra le righe, valuta iniziative legali per le affermazioni del sindacalista Carletti: “Forse l’unica attenuante che posso concedere per questa grave disinformazione, che è anche in valutazione da parte della nostra avvocatura, è la partecipazione di Avr”; una ditta, spiega l’assessore, che “tra i 1700 lavoratori, ha 700 contrattualizzati nel settore edile e gli altri no, ma perché l’azienda svolge altre attività diverse dai lavori stradali”.
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