La chiamano “banca mobile”, di fatto è un container dove da lunedì prossimo si trasferiranno personale e attività della filiale di Unicredit di piazza Beccaria. Un trasloco necessario per consentire i lavori di ristrutturazione dei locali dell’agenzia. Eppure quel parallelepipedo grigio spuntato nei giorni scorsi ha fatto sobbalzare più di un osservatore per l’impatto visivo proprio alle porte del centro storico. Per non parlare del malumore delle attività economiche: chi ha la vetrina coperta dal container, chi sibila che ad un normale negozio non sarebbe mai stata concessa una simile operazione. E in effetti la procedura per montare la “banca mobile” è stata per lo meno insolita, come si apprende dal Comune di Firenze. Gli uffici della mobilità hanno autorizzato una richiesta di occupazione del suolo pubblico, motivata però dall’esigenza di allestire un cantiere. Sulla stessa area, poi, è stata aperta una pratica con gli uffici dell’edilizia, che hanno ricevuto una “scia”, una segnalazione certificata di inizio attività. La “scia” non contiene tra l’altro i pareri della Sovrintendenza, in questo caso non richiesti per la durata ridotta del container provvisorio. Ad ogni modo la doppia procedura (suolo pubblico per cantiere e Scia) sarebbe un inedito, e il personale dell’edilizia, spiegano da Palazzo Vecchio, ha iniziato un controllo sulla “scia” presentata dalla banca.
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