Cosa fare dello stadio Franchi se davvero la Fiorentina avrà un nuovo impianto dove giocare? Come mantenerlo vivo e vissuto, e soprattutto come ricavare quel milione di euro da spendere ogni anno per bollette e manutenzioni, evitando di mandare in malora la creatura di Pier Luigi Nervi? I concerti e le gare di atletica non sono una risposta sufficiente, per lo meno non da soli. A chiarirlo stamani a Lady Radio, cifre alla mano, sono state due autorità in materia: Massimo Gramigni della Prg, che al Franchi organizza i concerti estivi, e il segretario generale della Firenze Atletica Marathon Luca Amoroso. “Al Franchi si possono fare tre concerti l’anno”, taglia corto Gramigni. Possibili altri impieghi nell’arco dei dodici mesi? “No, ci sono dati oggettivi. Per i concerti abbiamo tre mesi: maggio, giugno e luglio. Agosto non è conveniente perché la città pensa alle vacanze, inoltre i concerti non si possono fare attaccati l’uno all’altro, non solo per motivi tecnici ma anche di bacino d’utenza”. I cinque concerti dell’estate 2015 (doppio Jovanotti, doppio Vasco Rossi e Tiziano Ferro) sono da considerarsi eccezioni, spiega Gramigni. Possibile sfruttare lo stadio per altri impieghi musicali di dimensioni più ridotte? “Fantascienza”. Gramigni spiega anche che dall’impiego del Franchi per tre concerti si ricavano circa 150mila euro da poter destinare alla manutenzione della struttura. Troppo pochi, da soli.
Non molto diverso lo scenario di una riconversione come stadio di atletica: “Ad esagerare vi si possono organizzare due o tre appuntamenti l’anno – sentenzia Amoroso – quindi comunque la gestione annuale completa dello stadio rimarrebbe un problema”. Del resto ci sarebbe da relizzare la pista al Franchi, rimossa per i lavori di Italia ’90. Per farsi una pallida idea dell’investimento necessario, il rifacimento della propria pista è costato all’Atletica Firenze qualcosa come mezzo milione di euro.
Riascolta dal gr del mattino.