Quelle sei o sette buche in via Carlo Bini, sul marciapiede proprio sul portone di casa sua, stanno lì a ricordarglielo ogni giorno: “Firenze non è adatta ai disabili”, sospira Marcantonio Arrighetti. Disabile in carrozzina da tre anni, dopo un brutto incidente stradale, Marcantonio stamani ha accompagnato Lady Radio lungo gli itinerari che lui e la moglie Elena fanno quotidianamente per accompagnare il figlio alle scuole in viale Morgagni e per le normali commissioni. E così, se le strade più prossime alla tramvia sono in buone condizioni, se strada e marciapiede in via Vittorio Emanuele II sono promossi a pieni voti, via di Rifredi si aggiudica il titolo di peggior strada del quartiere, per le buche ma anche per l’assenza di scivoli: “Lo scalino non mi permette di salire sul marciapiede da solo”, racconta Marcantonio. Male anche la stessa via Carlo Bini, la zona vicina al giardino delle officine Galileo, mentre in via Cesalpino – itinerario obbligato per raggiungere le poste – ci sono diversi tombini che non sono a livello e rappresentano un insidia. “Due volte sono rimasto incastrato in una buca con la ruota davanti della carrozzina, in zona Duomo e vicino a casa mia”. Per questo, dopo il caso della caduta e della morte di Niccolò Bizzarri, Marcantonio non ha potuto non tornare indietro a quegli episodi: “Mi è venuto in mente che poteva succedere a me. C’è chi può fare qualcosa e non fa”.
Intanto ieri il sindaco Dario Nardella ha annunciato il raddoppio dei fondi impiegati per l’abbattimento delle barriere architettoniche, soldi che negli anni hanno finanziato alcuni progetti nei quartieri, da Campo Marte all’Isolotto.
Riascolta la storia di Marcantonio e il dibattito nel gr del mattino di Lady Radio.