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Iachini: “Con la Spal come se fosse la Juventus. Oggi valuterò Cutrone”

11 Gennaio 2020
in Home, Primo piano 2, Sport
Iachini: “Con la Spal come se fosse la Juventus. Oggi valuterò Cutrone”

Alla vigilia di Fiorentina-Spal, ha preso la parola in sala stampa Beppe Iachini. Ecco le sue parole: “Con un pizzico più di malizia e attenzione avremmo portato a casa la partita: il gol di Orsolini è stato un eurogol. Metterla in rete sul primo palo da quella posizione è stato particolare, ma la squadra ha risposto bene. Sulle linee di palleggio abbiamo importanti margini di crescita”.

Su Cutrone: “L’ho salutato ieri, non l’ho potuto allenare: oggi valuterò com’è la sua reale condizione e verificherò come sta. Lui è un attaccante che ha delle caratteristiche di un certo tipo, ha delle caratteristiche precise e i giocatori che arriveranno renderanno la rosa più omogenea per quelle che sono le letture tattiche che dovremo portare avanti. Ha margini di crescita importanti, spero possa valorizzarsi con noi”.

Sulla voglia di vincere: “Quando c’è ansia e tensione il pathos aumenta, com’è successo a Bologna: questo step va superato. Margini di crescita ne abbiamo: abbiamo fatto bene sotto l’aspetto delle distanze e delle misure. Domani la partita sarà importante e difficile. Dobbiamo affrontare la Spal come se fosse la Juventus. La Spal ha fatto risultati importanti, ha battuto Lazio e Torino e si gioca chances importanti di salvezza. L’attenzione e il piglio dovrà essere quelle delle partite importanti. Questa è una delle sfide più difficili del campionato”.

Sulle tre sfide in pochi giorni. “All’Atalanta non guardo, ora c’è la SPAL. Gruppo che si conosce bene ed ha lo stesso allenatore da anni, dobbiamo accelerare processi di conoscenza e di lavoro per fare una grande prestazione domani. E dovremo farci trovare pronti, questo è l’obiettivo. Il resto vedremo dopo”.

Su Cutrone con Vlahovic: “Dobbiamo anche vedere chi sta meglio. I moduli li fanno i giocatori, quando subentri devi guardare le caratteristiche, le qualità per dare un’identità di gioco. Strada facendo, nella mia idea al chilometro e non al metro, c’è anche la volontà di fare qualcosa di diverso. Se però ci mettiamo a cambiare in una situazione di questo tipo, la maglietta pesa 6-7 chili e non qualche grammo. Con la testa fuori possiamo analizzare anche qualcosa di diverso. Serve arrivare ai novantacinque minuti di autonomia, e si è visto che mancano nel secondo tempo di Bologna. Ci sono cose da migliorare, a quel punto potremmo anche fare altro”.

Sul ruolo migliore per Chiesa: “In questo momento, visto che è stato fuori per mesi, devo accorciargli il campo e metterlo più vicino alla porta. Oggi rientra da un infortunio, ha perso tempo. Con il passare del tempo potrebbe giocare anche sulla fascia… Me lo dicevano anche di Dybala. Poi è andata come andata, in quel ruolo che gli ho dato. Federico sta lavorando molto bene: domenica si è presentato due volte davanti alla porta, e altre dovevamo servirlo meglio. Ritengo che per il momento giochi punta, poi strada facendo, con la condizione che migliora, andrò anche ad analizzare qualcosa di diverso. Serve che faccia i movimenti adeguati per essere pericoloso in zona porta”.

Sulla SPAL che butta tanti palloni in area: “Caratteristica loro degli ultimi anni: è una qualità, ed hanno anche centrocampisti che si buttano bene da dietro. Dovremo limitare questo aspetto, lo sappiamo. Se riusciamo ad alzare la percentuale sugli esterni, possono anche arrivare più gol da fuori dai laterali. Mi aspetto gol da tutti, non solo le punte ma anche esterni, centrocampisti… Il calcio moderno è anche imprevedibilità. E ci servono gol, pure dalle palle inattive”.

Sul materiale umano da valorizzare: “Nella Fiorentina ci sono giovani interessanti, oggi magari meno conosciuti. Ci possiamo migliorare con la tattica di squadra, ma i frutti si vedranno solamente nel tempo. Ora ci servono punti, salvarci e risalire la classifica. E ci sono ragazzi già più pronti per questo”.

Sulla sfida salvezza: “Possiamo lavorare sul piano tecnico e tattico. Fare gli allenatori quando tutto va bene è facile: la tavola è pulita e apparecchiata, e tutto è in ordine. Quando si accusa pressione e il risultato manca, deve venire fuori ancora di più la personalità. Mi interessa che la squadra metta in campo personalità, che comincino anche a conoscersi. La personalità non deve mai mancare, dobbiamo andare ad incidere sulle partite. Se una volta sbaglio, quella dopo non devo rinunciare al dribbling o alla giocata. Bisogna aggredire e modificare tutto con l’atteggiamento positivo”.

Su Benassi: “Da parte mia c’è stima, rispecchia ciò che cerco. Ha margini, e la sua storia racconta di un centrocampista che sa buttarsi dentro. Lavoriamo perché torni a fare i gol. Ma me li aspetto pure dagli altri”.

Sulla questione dell’autostima: “Normale che vengano a mancare delle certezze che puoi aver acquisito. Come farle tornare? Col lavoro di campo. E poi un po’ del tuo devi mettercelo. A Bologna abbiamo calciato troppo, sbagliato qualche passaggio per frenesia. Queste situazioni non dobbiamo sbagliarle, ma certa confidenza ce la restituisce il risultato. Con i risultati, l’atteggiamento giusto e la mentalità, torneremo ad avere certe cose”.

Sulle richieste del tecnico legato all’arrivo di Cutrone ed altri a gennaio: “Per quelle che sono le possibilità di gennaio, e chi ha i giocatori se li tiene senza farli andare via facilmente. Le squadre sono fatte. Chiunque arriverà sarà comunque perché l’allenatore ne avrà parlato con la società per quello che ha in testa. Io penso al campo, sul mercato ho massima fiducia nella società e nel presidente. Spingo perché le cose siano fatte nel migliore dei modi”.

Sui diffidati e le ammonizioni come segno di carattere: “Non gli chiedo di farsi ammonire, ma un certo atteggiamento. Il calcio di oggi richiede intensità, se attacchi in avanti diminuisci le percentuali loro, se stai sempre dietro, la porta avversaria si allontana. Per farle tue però devi allenare giorno dopo giorno certe cose, solo così diventeranno tue. Sono cose di lettura più lunga, dobbiamo impegnarci mentalmente a far sì che la corsa sia fatta in avanti e non all’indietro. Così la squadra sarà compatta e pronta a riconquistare la palla, tenendola più degli altri”.

Sulle condizioni del gruppo: “Oggi ho un altro allenamento per poter verificare. Inizialmente useremo chi starà meglio, pensando però a sviluppare una seconda e terza partita se ce ne fosse bisogno”.

Sul cambio Boateng-Vlahovic: “Non ha abbassato la squadra, non riuscivamo ad essere aggressivi. A livello di squadra però. Bisogna lavorare tutti per accorciare le percentuali avversarie”.

Sulla difesa a tre: “Ogni squadra ha la sua piccola storia. Quella di quest’anno ha evidenziato che quando la squadra ha giocato in un certo modo, a tre, aveva maggiori certezze. E su quelli s lavora”.

Su Castrovilli: “Le mezzali non devono avere atteggiamento da interni. Io gli chiedo di giocare sulla trequarti ed essere vicino alla porta. Lunedì a volte lo ha fatto bene ma non siamo stati bravi a concludere le azioni. In fase di possesso dobbiamo essere imprevedibili, e ci stiamo lavorando”.

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