Niente più epilazioni, laser, sedute col medico o col nutrizionista: il centro estetico di via Santa Caterina d’Alessandria (prima Mobi Srl, poi Body Care) ha chiuso a gennaio, lasciando decine di clienti indebitate e senza i trattamenti per cui continuano a pagare. Già, perché le frequentatrici del centro avevano sottoscritto dei finanziamenti per acquistare non meglio precisati pacchetti di sedute. E adesso continuano a pagare – indebitate per cifre anche fino a 19mila euro – con pochissime speranze di poter ricevere i trattamenti acquistati. E’ una storia dai contorni torbidi quella che riguarderebbe almeno una sessantina di donne, secondo le stime della Federconsumatori Toscana che ne rappresenta una parte, ma che potrebbe vedere altre vittime per ora rimaste silenti. Tiziana, che stamani a Lady Radio ha raccontato la sua esperienza, ha riferito di aver sottoscritto consapevolmente un finanziamento per poco più di 4mila euro, salvo poi ritrovarsi a firmare una proposta per cambiare la finanziaria. O, per meglio dire, così le era stato spiegato. In realtà, ha scoperto solo in seguito, aveva sottoscritto un nuovo finanziamento che non sostituiva, ma si aggiungeva al vecchio, per un totale che ha superato i 9mila euro. Il tutto in cambio di pacchetti di trattamenti non ben specificati: una seduta col medico? Un colloquio con il detista? Un trattamento dimagrante? La Federconsumatori ritiene che ci siano gli estremi almeno per bloccare le rate dei finanziamenti, e per questo ha lanciato un appello ad altre vittime potenziali magari rimaste nell’ombra. Già, perché all’inizio è stato difficile denunciare: “C’è un po’ di vergogna – spiega Tiziana – ciascuna di noi si rivolge ad un centro estetico perché ha dei problemi, una separazione o la non accettazione di se stessa. Vuoi trovare coccole ma anche un ascolto, e quello che è successo è stato una ferita per noi, e anche una vergogna. Qualcuno non aveva nemmeno detto niente in famiglia di questi trattamenti”.
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