Il direttore sportivo della Fiorentina Daniele Pradè è intervenuto così oggi a Radio Viola: “Ieri abbiamo provato un senso di grande delusione e frustrazione, anche da parte dei ragazzi. Venivamo da più episodi e non riuscivamo più a ‘tenere’ il presidente. La cosa che ci deve far inorgoglire è la presa di posizione forte da parte di Commisso a difesa della squadra e della città. Il presidente è arrivato qui per investire e ha grande voglia di fare. Ha speso 70 milioni a gennaio, una cifra che difficilmente si ricorda.
Noi non ce l’abbiamo con nessuno, stiamo soltanto facendo notare un dato di fatto. Abbiamo rispetto per tutti, la nostra classe arbitrale è di primissimo profilo a livello internazionale.
Commisso ha voluto rimarcare degli episodi che in passato aveva tenuto sotto traccia. Ci sono state anche situazioni che non sono in prima battuta così evidenti, ma che poi lasciano strascichi. Ad esempio Pezzella fuori per una gomitata che poteva essere da rosso, il fallo su Ribéry nemmeno da giallo e che poi lo ha tenuto fuori in queste settimane.
Pian piano il presidente ha metabolizzato e tirato fuori tutto. Chiediamo di essere trattati nella maniera giusta, per rispetto nei confronti di Firenze.
Nedved? Non ci interessano le sue parole. Le parole del presidente sono chiare. I presidenti parleranno tra loro, non con i dirigenti. Non ci facciamo caso e non gli diamo peso.
Criscito, Paquetà e Agudelo? Per fare qualcosa in più sul mercato potevamo fare un calciatore come Criscito, uomo di esperienza, che può giocare in più ruoli. Ha fatto delle considerazioni personali che vanno rispettate. Paquetà era una pista interessante per come si era messa con il Milan, ma anche lui aveva una situazione mentale dove poteva uscire soltanto con un prestito, che a noi non interessava come formula. Penso che più di così non si potesse fare. Abbiamo preso Agudelo, nel quale abbiamo intravisto delle potenzialità. Può diventare un calciatore che può ricoprire il ruolo di centrocampista alla Pizarro, è giovane, ha qualità. CI piacerebbe lavorare su di lui e vedere che succede in 18 mesi.
Rinnovo di Chiesa? L’incontro con lui sarà una cosa serena e avverrà nel momento giusto per entrambe le parti. E’ un tema che non preoccupa né lui né noi. Al momento giusto ci metteremo a sedere insieme e decideremo. Stiamo facendo vede a tutti che vogliamo costruire qualcosa di importante, ma per farlo occorre tempo. Federico sta facendo vedere attaccamento alla squadra e professionalità e non vogliamo mettergli pressioni addosso”.