E’ arrivato con un videomessaggio del premier Giuseppe Conte l’annuncio della chiusura di bar, ristoranti (con eccezione per le consegne a domicilio), negozi, parrucchieri e centri estetici. Il provvedimento più drastico ipotizzato è stato adottato.
COSA RESTA APERTO
Resteranno aperti le rivendite di generi alimentari e beni di prima necessità, le farmacie e le parafarmacie.
INDUSTRIA E AGRICOLTURA
Le fabbriche continueranno a produrre, ma mettendo in sicurezza i dipendenti e chiudendo i reparti non indispensabili alla produzione. Agricoltura e filiera dell’agroalimentare resteranno in funzione.
I SERVIZI
Saranno garantiti il trasporto pubblico (ma le Regioni possono ridurre la programmazione), le banche, le poste, le assicurazioni.
RESTARE A CASA
Conte ha detto che si dovranno limitare gli spostamenti alle attività lavorative, ai motivi di salute e di necessità. Nel decreto non figurerebbero ulteriori restrizioni, dopo che oggi è emerso come l’autocertificazione di questi motivi sia necessaria anche per chi si sposta, pure a piedi, all’interno del comune di residenza.
IL COMMISSARIO PER LA SANITA’
Sarà l’ad di Invitalia, Domenico Arcuri: avrà il compito di potenziare la risposta degli ospedali e di organizzare la produzione dei dispositivi sanitari che scarseggiano.
L’ATTESA
Conte ha detto che per avere un riscontro sull’efficacia di queste misure serviranno almeno due settimane. Nel frattempo non è improbabile che i contagi continuino a crescere.