Era già più che un’ipotesi, adesso è una certezza: la Fiorentina non parteciperà al bando per costruire lo stadio nell’area Mercafir. Quando ancora mancano 32 giorni alla scadenza dei termini, Rocco Commisso ha firmato una lettera rivolta alla famiglia viola dove ha messo nero su bianco la decisione di non rispondere al bando di Palazzo Vecchio. Nella lettera, riportata integralmente qua, il presidente ricorda le condizioni poste nei colloqui col sindaco: tempistiche rapide, costi ragionevoli, controllo totale. “Sfortunatamente – si legge – dopo un’attenta valutazione delle particolari condizioni finanziarie e contrattuali della gara pubblica d’appalto per la Mercafir, resi pubblici a febbraio 2020, nonché dei rischi inerenti, la Fiorentina ritiene che nessuna delle tre condizioni di cui sopra sia stata soddisfatta. Conseguentemente, annunciamo oggi a malincuore che la Fiorentina non parteciperà alla gara pubblica per la Mercafir con scadenza prevista per il 7 aprile 2020”. Commisso ribadisce che “per poter affermarsi e competere ai massimi livelli, la Fiorentina necessita di un complesso con un nuovo stadio”. “Desidero fortemente che il nostro stadio sia situato all’interno della Città di Firenze, o almeno all’interno dell’area metropolitana fiorentina”. Al sindaco si riservano carezze e pizzicotti: “Sebbene apprezziamo fortemente gli sforzi profusi dal Sindaco Dario Nardella e dai funzionari locali relativamente al progetto Mercafir, per il raggiungimento dei nostri obiettivi a breve termine necessitiamo che le Istituzioni si dimostrino più collaborative e flessibili”. “Invitiamo tutti i leader e le Istituzioni politiche, normative e sportive, della Città di Firenze, delle città vicine, della Regione Toscana e di Roma, ad aiutare la Fiorentina a raggiungere l’obiettivo di costruire un nuovo stadio in tempi rapidi, a un costo ragionevole e in maniera tale che il nostro Club possa esercitare un legittimo e maggiore controllo sul proprio futuro”. E a questo punto si legge un passaggio che potrebbe riportare in gioco la strada del restyling del Franchi: “Tale contributo potrebbe prevedere la revisione o la reinterpretazione della legge sui Monumenti, al fine di garantire maggiore flessibilità nel caso di uno stadio costruito 90 anni fa, a maggior ragione qualora la ristrutturazione ne preservi le principali peculiarità architettoniche”.