Luci e ombre, obiettivi centrati e traguardi mancati, nuove sfide e problemi irrisolti. E’ il quadro emerso dall’audizione del commissario del Forteto Jacopo Marzetti, ascoltato nella prima seduta “operativa” della commissione parlamentare d’inchiesta sui fatti avvenuti nella setta mugellana.
COOPERATIVA RINNOVATA?
Quattro storici componenti del Forteto, vicini a Rodolfo Fiesoli e salvati dalla prescrizione al processo Forteto, sono stati allontanati dalla cooperativa, gli ultimi alla fine di aprile. Questo è indubbiamente uno dei risultati che Marzetti ha potuto esibire davanti a deputati e senatori. Ma restano ombre sulla nomina del nuovo direttore generale della cooperativa: il passaggio dell’audizione in cui il commissario ne ha fatto il nome è stato secretato. Perché? Davvero, come si sussurra, è un nome vicino alla “vecchia guardia”? Forse addirittura uno di quei nomi che i giudici, dopo la prima sentenza, rinviarono alla procura per ipotesi di falsa testimonianza al processo? Rispetto a questi sospetti “fiancheggiatori” di Rodolfo Fiesoli e dei suoi fedeli, però, il commissario ha spiegato di non aver potuto prendere provvedimenti di espulsione dalla cooperativa, perché alla fine non sono stati raggiunti neppure da un rinvio a giudizio. Le indagini sulla veridicità delle loro deposizioni, insomma, si sono fermate.
IL RISCHIO DI UN’ASSEMBLEA “INQUINATA”
Tra i soci della cooperativa, dunque, resta una pattuglia di persone vicine al “profeta” Fiesoli (che, ricordiamo, sta scontando nel carcere di Padova la condanna definitiva a 14 anni e 10 mesi per violenza sessuale e maltrattamenti). Qualcuno, che ha fatto ricorso contro l’espulsione, potrebbe addirittura rientrare. Insomma c’è una fazione che potrebbe giocare un ruolo nell’elezione della nuova assemblea della cooperativa. “C’è un’influenza”, ha ammesso Marzetti, che ha chiesto un parere al Ministero circa la possibilità di nominare lui stesso l’assemblea, ricevendo una risposta negativa. La strada adesso è quella di un “sistema misto” con una compagine sociale decisa da un tavolo sindacale. Ma se dovesse uscire una compagine con la presenza di certi soggetti, ha dichiarato Marzetti, “chiederò di prolungare il commissariamento”.
I BILANCI IN PROCURA
Il commissario ha poi rivelato – pur senza entrare in dettaglio – di aver portato in procura i vecchi bilanci della cooperativa. Durante il suo mandato, ha ricostruito, non sono state pagate le fatture emesse dai legali della cooperativa, mentre non ci sono state richieste di pagamento da parte degli avvocati che hanno assistito gli imputati nei vari gradi del processo. Marzetti non ha chiarito però se prima del commissariamento la cooperativa abbia pagato le spese legali a chi era stato rinviato a giudizio.
I RISARCIMENTI ALLE VITTIME
La transazione che avrebbe dovuto porre fine anche al capitolo dei risarcimenti civili alle vittime entro il mese di aprile si è bloccata. Il motivo? La vendita degli immobili non produttivi del Forteto non è andata in porto, né le banche hanno concesso un mutuo – con ipoteca sugli stessi immobili – per elargire i risarcimenti. A complicare le cose anche la crisi per l’epidemia che ha fatto precipitare il fatturato della cooperativa, che lavora moltissimo sul mercato americano. L’idea di Marzetti, allora, sarebbe quella di intestare direttamente gli immobili alle vittime.
Qua il video dell’audizione.