Incidenza dei contagi ogni 100mila abitanti, nuovi casi settimanali, il trend dei focolai, la stima dell’indice Rt, capacità delle strutture sanitarie di assorbire altri ricoveri: sono tra gli indici che hanno portato l’Istituto Superiore di Sanità a mantenere la Toscana classificata “a rischio basso”, insieme ad Abruzzo, Basilicata, Calabria, Campania e Liguria. Questo significa che a breve l’ordinanza del ministro Speranza confermerà la “zona gialla” per la Toscana, che significa negozi aperti, ristoranti aperti (solo a pranzo), libertà di movimento entro i confini regionali, scuola in presenza (al 50% per le superiori) e musei aperti dal lunedì al venerdì.