Uno sprazzo di normalità, ma contro le regole. E’ andata in scena ieri sera, con Firenze come capofila, la disobbedienza di alcuni ristoratori che hanno aperto al pubblico i loro locali.
#ioapro1501 non è solo uno slogan, ma anche un atto di protesta proprio nel giorno della firma del nuovo DPCM che vedrà aperti (in zona gialla ndr) i ristoranti fino alle 18.00. Tra i promotori a livello nazionale c’è quel Mohamed El Hawi del ristorante Tito che era già finito sulle cronache proprio per le sue aperture contro i DPCM.
Nel primo giorno di protesta, Momi ha visto arrivare i primi clienti già alle 18.45, ma è bastato poco per far arrivare anche i Carabinieri. Prime due agenti, poi altri due e infine due in borghese rimasti all’esterno.

Una serata normale, con il locale pieno (capienza ridotta di un terzo ndr), camerieri di corsa e Forze dell’Ordine subito pronte ad elevare la nona multa al ristorante. 400 euro, da sommare a quelle già pagate e la chiusura per cinque giorni.
Ma Momi non ci sta e continua la sua lotta per far sentire la sua voce che, insieme a quella di tanti altri ristoratori, si è fatta sentire in tutto il paese.

I Carabinieri se ne sono andati alle 19.50 circa, mentre le persone alle 22.00 hanno lasciato Tito per ritornare alle proprie abitazioni. Qualche ritardatario c’è stato, ma lo staff di Momi è stato preciso e puntuale obbligando all’asporto poiché oltre l’orario consentito.
L’effetto insolito è stato certamente quello di rivedere una sala piena, con tavoli ben distanziati e con solo quattro persone intorno (come da DPCM ndr) ma la protesta può dirsi riuscita.
Non solo a sedere ma anche tanto asporto. Tito ha avuto tantissimi acquirenti durante un freddo venerdi di Gennaio. Tra questi anche un ristoratore di Novoli che sommessamente dice: “Io ho un ristorante qua vicino, è un anno siamo chiusi ma bisogna rispettare le regole. Così non si smetterà mai. Io ho sedici dipendenti e un giorno si apre, l’altro si chiude, sono costretto a fare tanti turni”

La protesta ha preso campo anche in altri ristoranti di Firenze ma anche in altre forme. C’è chi come i Ristoratori Toscana che dalle 20 alle 22 ha acceso le insegne per segnalare come #ioaproinsicurezza.
Ma vista la risposta la vittoria è stata di Momi che a fine serata ci dice: “E’ stata una grande risposta, ora andiamo avanti. Ci hanno fatto giustamente visita le forze dell’ordine, ma abbiamo dimostrato che la nostra è una battaglia giusta e le persone si rivedono nei principi che provo a far vedere. Abbiamo fatto il nostro pieno, vista la riduzione, facendo stare i clienti in sicurezza e facendo lavorare i nostri camerieri in tranquillità. Oggi la nona multa, passeremo tutto ai nostri legali. Ma andremo avanti”
