Sono “30-40mila” in tutta Italia i ristoranti pronti ad aprire al pubblico domani sera nonostante i divieti anti-Covid, secondo le previsioni che Momi El Hawi, ristoratore fiorentino, ha fatto in un’intervista all’agenzia Ansa. Momi già lo scorso novembre aveva raccontato a Lady Radio perché ha deciso di tenere aperti anche a cena i suoi tre locali a Firenze. “Ho preso 8 multe – rivela all’Ansa – l’ultimo verbale è di due giorni fa, ma vado avanti e i miei cinquanta dipendenti sono felicissimi perché in questo modo posso pagarli, mentre la cassa integrazione non si sa quando arriva. Non ho mai chiuso perché sapevo che non sarebbero arrivati soldi”. Domani sera la protesta di Momi avrà anche un risvolto particolare: “I miei clienti per una volta decideranno loro il conto: la cena sarà a offerta libera, ovviamente con lo scontrino”. Anche altri colleghi fiorentini di Momi hanno seguito il suo esempio e potrebbero farlo anche domani sera. La protesta tuttavia ha spaccato il mondo della ristorazione, con le associazioni di categoria contrarie a infrangere i divieti anti-covid: ieri Confcommercio e Confesercenti, oggi Cna e pure il gruppo Ristoratori Toscana, che pure per domani sera ha in programma un’iniziativa simbolica: 300 locali solo a Firenze terranno le luci accese, metteranno musica, apriranno le porte e simuleranno una cena (ma solo con titolari e dipendenti, quindi senza commettere infrazioni).