Come sarà la seconda fase della campagna vaccinale contro il coronavirus? E, soprattutto, quanto tempo richiederà? Sono ancora molte le questioni da stabilire: un ordine di priorità tra le categorie di popolazione da immunizzare (decisione nazionale), i luoghi dove vaccinare (si parla di grandi strutture), il personale da impiegare (quando scenderanno in campo i medici di famiglia? “In Toscana non abbiamo ricevuto offerte ufficiali”, dice il segretario fiorentino della Fimmg Vittorio Boscherini). Ne abbiamo parlato con Renzo Berti, direttore del dipartimento prevenzione della Asl Toscana Centro. Tra le novità organizzative, la realizzazione di un call center per prenotare le vaccinazioni, da affiancare al portale web che non tutti sono in grado di utilizzare. Tra gli ostacoli in corso d’opera c’è quello delle varianti del virus che accelerano il contagio: benché per ora il vaccino risulti efficace anche contro queste varianti del covid, il nuovo scenario alza l’asticella per ottenere l’immunità di gregge ancora oltre la soglia prevista del 70-72%. Qual è l’orizzonte? “Dal punto di vista temporale – spiega Berti – l’obiettivo ideale è quello di chiudere questo percorso entro l’anno corrente“.
Ma nel frattempo c’è già un’altra difficoltà da affrontare, la riduzione delle dosi che Pfizer invierà in Italia questa settimana. La Toscana ha dovuto sospendere gli appuntamenti per quattro giorni, da oggi a giovedì si faranno solo i richiami (sono poco meno di 70mila i Toscani già sottoposti alla prima iniezione) e si somministreranno le prime dosi del vaccino di Moderna (destinati agli operatori dei servizi di emergenza-urgenza e ai volontari impegnati nei trasporti sanitari). Nonostante gli intoppi nelle forniture, il presidente della Regione Eugenio Giani si mostra ottimista: “Ci prepariamo alla seconda fase nella quale metteremo in campo luoghi deputati a una vaccinazione che con la macchina da guerra che abbiamo messo in piedi potrà portare a decine di migliaia di vaccini per arrivare ad agosto ad essere almeno 3 milioni di persone vaccinate in Toscana“. “Useremo ambienti che si prestano – ha aggiunto – penso ad esempio i padiglioni della Fortezza da Basso, o il Mandela Forum o gli spazi Mercafir” a Firenze, a Prato uno dei padiglioni dell’ex Creaf “che servirà per questo”.