Sette persone ai domiciliari e altrettante sottoposte all’obbligo di dimora, altre cinque all’obbligo di firma: sono 19 in tutto le misure cautelari eseguite stamani dalla polizia di Firenze per gli scontri nel centro di Firenze la sera del 30 ottobre 2020, in occasione della manifestazione non autorizzata contro i provvedimenti anti-covid. Il corteo, che vide la partecipazione di tante persone comuni e persino di famiglie, degenerò in scontri con attacchi alle forze dell’ordine, il lancio di una molotov e danneggiamenti agli arredi urbani e alla segnaletica, quantificati in 30mila euro dal comune di Firenze. Cinque agenti rimasero feriti e ci furono anche danni a otto mezzi della polizia. I destinatari delle 19 misure sono giovani tra i 20 e i 31 anni, gravitano su Firenze e sono accusati a vario titolo di danneggiamento di beni pubblici e privati, resistenza, violenza e lesioni a pubblico ufficiale, fabbricazione e lancio di ordigni incendiari. Le perquisizioni sono state venti, gli indagati sono complessivamente 37 (la sera stessa del 30 ottobre c’erano state varie persone fermate, di cui poi venti denunciate e quattro arrestate). Delle venti persone perquisite, spiega la Digos, 16 sono appartenenti al circuito anarchico. Tra i destinatari ci sono studenti, soprattutto per quanto riguarda gli ambienti legati agli anarchici, ma anche lavoratori dei settori della ristorazione e del turismo, come un conducente di risciò e un cameriere. Proseguono le indagini per risalire ai promotori dell’evento. Non emergerebbero responsabilità a carico di ambienti organizzati di estrema destra, come invece era stato ipotizzato in un primo momento.

