Ai microfoni di Lady Radio, in diretta da Kiev, è intervenuto Luciano Luci, ex fischietto fiorentino da tanti anni alla guida del settore arbitrale ucraino e da lunedì scorso nella capitale.
“Stiamo bene, ci hanno trasferito oggi pomeriggio su una collina fuori città, lontano dal centro. L’ambasciata era sicura, ma ci sono lì vicino molti uffici governativi che potevano essere colpiti e quindi era meglio spostarsi. Siamo una trentina di persone. E’ qui con noi anche una coppia che ieri ha adottato una bimba. Dovevano portarla in Italia per la prima volta ed invece sono tutti e tre bloccati qui. E’ una situazione veramente brutta – dice Luci – Non ci sono altri fiorentini con me”.
Luci, a Kiev insieme al capo del comitato etico della Federcalcio ucraina Francesco Baranca, racconta che è stato svegliato stamani dalle esplosioni: “Alle 5, mentre dormivo, ho sentito il boato di un missile caduto all’aeroporto. Poi ne ho sentito un secondo ed altri ancora. Così mi sono vestito, sono andato in Federazione e poi siamo partiti. Verso le 7 e mezzo avevamo visto che l’autostrada per lasciare la città era bloccata per chilometri, con tanti veicoli in coda, quindi abbiamo fatto marcia indietro per dirigerci verso l’ambasciata”.
Luci era arrivato a Kiev lunedì scorso, in vista dell’inizio del campionato e delle gare del weekend: “Dovevamo organizzare il tutto, dalle designazioni al Var. Ieri mattina ero a colloquio con il presidente della Federazione e non pensavamo che potesse accadere una cosa del genere. Stiamo bene comunque, l’ambasciatore è molto capace e l’organizzazione per cibo, bus e tutto il resto funziona”.
“Ho provato a mettermi in contatto con mister De Zerbi – conclude Luci – So che si trova scortato in albergo e che è al sicuro”. Lo sguardo è alla giornata di domani: “Vediamo cosa organizzerà il Ministero degli Esteri, penso che siamo in ottime mani”, conclude Luci.